venerdì 30 giugno 2017

Ieranto, si tuffa e batte sugli scogli tragedia sfiorata

Baia di Ieranto
Fonte: Antonino Siniscalchi e Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Massa Lubrense - Appena arrivato a Ieranto, non ha resistito alla tentazione del tuffo a volo d'angelo dalla piattaforma in cemento che sfregia la baia: un gesto azzardato che ha procurato la frattura di una vertebra cervicale a un 33enne di Genova in vacanza in penisola sorrentina. Il dramma arriva nel primo giorno di riapertura del sentiero che dal borgo di Nerano conduce alla baia, nuovamente percorribile dopo i lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa sovrastante. Era il primo pomeriggio di ieri quando A.R., in compagnia di fidanzata e amici, è arrivato nella baia di Ieranto. Pochi minuti e l'uomo ha deciso di tuffarsi dalla piattaforma di cemento, costruita in passato a servizio della cava, dalla quale le imbarcazioni facevano il carico di pietre per poi trasportarle negli impianti industriali di Napoli. Ed è proprio da lì che il 33enne si è lanciato finendo, secondo le prime ricostruzioni, sugli scogli: «Aiuto, non sento più le gambe», ha urlato il turista una volta riemerso dall'acqua. A quel punto la fidanzata ha dato l'allarme e sul posto è arrivato un gommone della Capitaneria di porto di Capri. Coordinati dal comandante Daniele Praticò, i militari hanno trasferito il 33enne sulla terraferma dove ad attenderlo c'era un'ambulanza che l'ha infine trasportato all'ospedale di Sorrento. Drammatica la prima ipotesi: lesione del midollo spinale, un infortunio che avrebbe costretto il turista su una sedia a rotelle.
 
Alla fine però, la tac cranio ha dato esito negativo e i medici hanno diagnosticato una frattura della vertebra cervicale c5: un trauma dal quale il turista dovrebbe riprendersi nel giro di qualche settimana. L'episodio coincide con la riapertura del sentiero che conduce proprio alla baia di Ieranto, decretata dal sindaco Lorenzo Balducelli al termine della messa in sicurezza della parete rocciosa che sovrasta il tracciato: lavori che hanno definitivamente eliminato il rischio-frana scattato nell'estate 2016, quando l'area al di sotto del Monte San Costanzo fu colpita da una serie devastante di incendi. A finanziare l'intervento è stata la Direzione Generale per il governo del territorio della Regione che ha poi individuato il Comune come soggetto attuatore. Cominciati 1'8 giugno scorso, i lavori si sono conclusi in una ventina di giorni: il tempo necessario perché la ditta incaricata dal Municipio ispezionasse l'area interessata dagli incendi e rimuovesse i massi rimasti pericolanti proprio a causa dei roghi e della conseguente distruzione della vegetazione. «La riapertura del sentiero - osserva il sindaco Lorenzo Balducelli - è frutto di un lavoro sinergico che ha coinvolto il comune e la direzione generale per il governo del territorio della Regione col supporto del consigliere Alfonso Longobardi e la collaborazione del Fondo ambientale italiano (Fai). La sinergia ci ha finalmente consentito di restituire il tracciato a residenti e vacanzieri».

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