domenica 4 agosto 2024

Castellammare. Luigi Vicinanza "Agli stabiesi è dovuto un risarcimento per decenni di divieti"

di Fiorangela d'Amora - Il Mattino

Castellammare di Stabia - Luigi Vicinanza è stato eletto sindaco di Castellammare dopo il primo scioglimento per infiltrazioni camorristiche della città e ora all'inizio del suo mandato si trova a gestire un momento storico per Castellammare. Una bella soddisfazione sindaco a due mesi dal suo insediamento. «Meno di due mesi, sono stato proclamato il 14 giugno, ma al di là di questo è chiaro che io raccolgo lo straordinario lavoro fatto dalla Regione Campania, sia per risanare il fiume Sarno che porta al recupero del mare e contemporaneamente le attività messe in campo per analizzare lo stato di salute dell'arenile. In queste sette settimane come Comune ci siamo impegnati a ripulire la spiaggia, a lavorare assieme a Gori per liberare gli sbocchi a mare dei rivi, messi in condizioni di non sversare più in mare». Parla dei canali che delimitano la spiaggia? «Sì, rivo San Pietro, San Marco e Cannetiello non possono essere chiusi perché raccolgono le acque piovane, tombarli significherebbe creare un disastro ambientale. D'altronde sono canali che nascono proprio per raccogliere le acque piovane cittadine e in arrivo dai Monti Lattari, nei decenni avevano perso questa funzione diventando ricettacolo di immondizia e sversatorio del territorio stabiese e anche dei dintorni».

 

In questi giorni sono in azione le ruspe che stanno ripulendo la sabbia, ma non è necessaria una bonifica? «No, l'arenile è sporco non inquinato. Durante l'ultima conferenza dei servizi che si è tenuta il 24 luglio scorso, gli enti competenti ci hanno fornito dati rassicuranti sebbene i parametri fossero piuttosto rigorosi». Quali? «Se una persona stesse distesa al sole sulla sabbia per 12 ore al giorno per 6 mesi consecutivi non avrebbe alcuna conseguenza. Questo lo dicono i dati Arpac». Converrà che però l'arenile non era una spiaggia su cui sdraiarsi. «Certo era sporco ma è bene chiarire che non ci sono agenti chimici che possano danneggiare la salute delle persone. Poi c'è la vicenda dell'erba e quelle gare di motocross negli anni '90 qualche danno l'hanno lasciato è evidente. Stiamo ripulendo e sanificando la sabbia, stiamo facendo di tutto per rimediare ma è chiaro che quella sabbia vulcanica che ricordo anche io da bambino in parte è andata perduta». Lunedì ci sarà l'inaugurazione, poi cosa succederà? Come verrà gestita la ritrovata balneabilità? «In questo scorcio di agosto resterà tutto così come lo vediamo, completamente libero. Saranno vietati i falò, il passeggio libero degli animali, dedicheremo un'area di accesso per il bagno in mare dei cani con i loro padroni. Non potranno camminare liberi, men che meno i cavalli. I cavalieri che amano passeggiare sulla battigia devono sapere che è vietato e saranno sanzionati». Cosa accadrà il prossimo anno? «Dovremo approvare il piano spiagge. Io resto della convinzione che la maggioranza della spiaggia da 50mila metri quadrati dovrà restare libera ma attrezzata, sarà possibile, ma non obbligatorio, fittare lettini e ombrelloni ma a prezzi modici. Gli stabiesi hanno diritto a un risarcimento storico perché per oltre mezzo secolo sono stati costretti ad andare altrove, prendere auto e moto e pagare prezzi folli per farsi un bagno pur avendo davanti agli occhi un panorama straordinario». Non la preoccupa la mobilità cittadina? «I parcheggi sono pochi, stiamo cercando altri spazi. Non funzionerà tutto alla perfezione, ma preferisco fare. Mi assumo la responsabilità per trasformare la città e riportarla al rango che merita. Sono fiero e orgoglioso di firmare la revoca del divieto». A proposito a quando risale? «Purtroppo negli archivi comunali non c'è traccia, allora non erano informatizzati. Sicuramente l'ultimo divieto fu apposto nel 1973 dopo il colera, prima ancora tra il 1969 e il '70 quando gli scarichi in mare iniziano a rendere l'acqua impraticabile». Che ricordo ha del litorale degli anni '70? «Ricordo le palafitte e i lidi che poi furono mandati via, io non ho mai fatto il bagno nel mare della mia città, già allora il nostro medico di famiglia disse ai miei genitori che era sconveniente portare i bambini in villa proprio per i rivi che scaricavano a mare ed erano diventate fogne. Sarà la prima volta anche per me».

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