Il marasma ora è per i ricorsi: tre candidati su quattro impegnati nella corsa alla segreteria campana del Pd protestano formalmente contro il collegio regionale dei garanti.
Roma dovrà esaminare gli esposti di Salvatore Piccolo e Sandro de Franciscis (area Veltroni) ed Eugenio Mazzarella (area Letta) contro il verbale del collegio, reo, secondo i ricorrenti, di una sostanziale «sanatoria» per molte liste collegate a Iannuzzi. Ecco cos'hanno deciso i garanti: respinte le richieste di nuove candidature o spostamenti per rinunce; scollegata la lista «Campania democratica per Iannuzzi» in quattro collegi — Ischia, Pianura, San Giuseppe Vesuviano, San Giorgio a Cremano — nella circoscrizione Campania 1: così non si potrà concorrere al riparto dei resti. Piccolo invece non potrà presentare la lista «Territori protagonisti» nei collegi 7 (Napoli-San Carlo all'Arena) e 17 (Pomigliano d'Arco). Mentre de Franciscis dovrà fare a meno dei suoi «coraggiosi» nel collegio 22 (Gragnano). Entrambi per «numero di candidati inferiore ai 2/3 di quelli da eleggere». Infine, i garanti hanno consentito tre cambi di capolista a diverse liste per garantire il rispetto dell'alternanza uomo-donna. Ma proprio il mancato «equilibrio di genere» fa infuriare i lettiani. Per i quali parla il coordinatore campano Amedeo Lepore: «Lo squilibrio tra uomini e donne in troppe liste è marchiano e contro il regolamento.
Va punito. Sennò gli elettori che devono pensare?».
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Napolionline - la citta vista da dentro - mercoledì 03 ottobre 2007
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