
L'aggravamento dell'emergenza rifiuti con tanti effetti devastanti e terribili per
la Campania è sotto gli occhi di tutti. Questa situazione chiama in causa le responsabilità, gli errori, i ritardi delle Istituzioni pubbliche ad ogni livello e nelle diverse fasi, e della politica campana senza eccezioni. Il centrosinistra deve fare con rigore una profonda e sincera autocritica per adottare finalmente la strada delle soluzioni concrete e positive. Con questa seria consapevolezza, tuttavia, vanno respinte con forza polemiche e strumentalizzazioni di basso profilo, per di più manifestate con gesti macabri e squallidi e con toni inaccettabili. È l'ora delle scelte, è il tempo per tutti i livelli di governo pubblico per una assunzione corale e coraggiosa di responsabilità e per un impegno senza sosta. Il rapporto fra commissario straordinario, Regione, Province e enti locali è la sede per approfondire le possibili soluzioni. Vanno, però, definiti con tempestività tutti quei siti per le discariche e per il deposito delle ecoballe, che sono e saranno necessari durante il tempo occorrente per realizzare un ciclo dei rifiuti completo ed integrato. E questo principio deve essere attuato territorio per territorio, a cominciare da quello napoletano, in vista di quella indispensabile provincializzazione del ciclo dei rifiuti che deve guidarci e che deve essere tradotta in norme anche regionali chiare. Ogni territorio, di fronte alla individuazione di un sito, non può limitarsi a contestarlo: o lo condivide, ovvero ne indica uno diverso, tecnicamente idoneo e prontamente utilizzabile. Solo così si può interrompere quell'incredibile corto circuito, nel quale, da un lato, le comunità reclamano di rimuovere i rifiuti dalle strade, dall'altro, insorgono non appena si individua una specifica localizzazione. Su questa linea il Pd, nelle sue rappresentanze istituzionali, deve muoversi e operare con coerenza e determinazione. Pertanto, dopo la dolorosa ma necessaria riapertura di Pianura, occorre procedere autorizzando altre discariche, a partire dall'attuazione integrale del decreto legge n. 61/2007 (Terzigno, Savignano, Sant'Arcangelo). La nuova fase che abbiamo il dovere di aprire passa attraverso anche una prima e positiva risistemazione delle competenze con il decreto che, entro il 31 gennaio prossimo, dovrà adottare
la Presidenza del Consiglio. È questo il luogo per restituire agli enti locali, sia pure in una logica di gradualità, significativi poteri; al commissario straordinario spetta concentrarsi sulle discariche, sul completamento della gara e dei lavori per il termovalorizzatore di Acerra, sul suo effettivo funzionamento. Al Governo nazionale, nelle espressioni più autorevoli, il compito di coordinare un "tavolo" ristretto con le Istituzioni competenti per evitare rinvii, paralisi e veti incrociati; e per decidere con rapidità, così per il termovalorizzatore sollecitato a giusta ragione dal Comune di Salerno. Deve iniziare una nuova fase nel segno della leale collaborazione istituzionale, del dialogo con le comunità su questioni concrete e precise, ma, soprattutto, delle decisioni in tempi certi.
(Tino Iannuzzi segretario regionale del Pd)
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