lunedì 2 novembre 2009

PD, il gruppo unico non c’è

Vico Equense - Il Consiglio comunale è stato convocato per il 5 novembre 2009 alle ore 17. “Gli amministratori eletti nelle file del PD – dichiara Enzo Amendola segretario Pd Campania - sono a ogni livello un patrimonio e l’ossatura centrale del partito. Il loro rapporto con gli iscritti deve essere continuo sia tramite comunicazioni di informazioni sia con consultazioni sui maggiori temi di interesse territoriale. Il ricambio nell’amministrazione pubblica è fondamentale. I limiti di mandato devono essere applicati in modo inderogabile e non può essere consentito l’esistenza di doppio mandato istituzionale per tutte le cariche. Stessa intransigenza deve essere applicata nelle amministrazioni locali dove gli iscritti al PD devono far parte dello stesso gruppo consiliare.” Nella nostra Città il gruppo del PD in consiglio comunale non si è mai costituito, dunque è consentito pensare che i consiglieri con quel partito non vogliono avere nulla a che fare. La scadenza per creare i gruppi a tutti i livelli istituzionali era il 30 novembre 2007. Nonostante le teoriche “buone intenzioni” le solite logiche prevalgono, in sintesi si è più attenti ad essere “importanti nel partito” che a fare un “democratico partito”. Una soap opera assolutamente insignificante nel merito, ma che non può sollevare un interrogativo. Come può un PD incapace di influenzare e di dettare legge ai propri uomini e donne, poter soltanto sperare – un giorno - di governare, di fare scelte coraggiose e forti? Con quale attendibilità ci si presenterà agli elettori, se poi gli eletti fanno quello che pare a loro? Intanto, si può provare a uscire da questa situazione con una staffetta. Un compromesso. L’ipotesi di un avvicendamento alla guida dei consiglieri comunali, questo potrebbe essere un possibile sbocco del braccio di ferro per la nomina del capogruppo. La staffetta eviterebbe strappi, al momento dell’elezione del primo capogruppo nella storia del Pd in consiglio comunale. La circostanza che la ex margherita appaia in vantaggio nelle preferenze interne al gruppo (se si votasse oggi potrebbe contare su 2 voti contro 1 degli ex DS) in qualche modo rende più praticabile una soluzione del genere. Che avrebbe però il torto di non sanare realmente i contrasti tra le due anime del Partito democratico.

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