Vico Equense - La valorizzazione del tipico formaggio e le sue implicazioni sull’economia locale e sulle nuove fonti di sviluppo, saranno al centro della terza edizione del Gran Galà del Provolone del Monaco Dop, che si inaugura domani al Castello Giusso. La manifestazione è promossa dal Consorzio di tutela e dalla Camera di commercio di Napoli, in collaborazione con l’Onaf (organizzazione nazionale assaggiatori formaggi), la Coldiretti Napoli, l’Associazione saperi e sapori della Campania e la rivista Agricultura e Innovazione. Quest’anno il Gran Galà diventerà itinerante, infatti saranno cinque i Comuni dell’area Dop (Vico Equense, Sant’Agnello, Agerola, Massa Lubrense e Castellammare) che ospiteranno diversi eventi volti a valorizzare le risorse imprenditoriali locali e a mettere a fuoco le problematiche del settore. «Questa nuova edizione del Gran Galà - spiega Vincenzo Peretti, direttore del Consorzio di tutela - è articolata in una serie di iniziative rivolte non solo ai caseifici ed allevatori aderenti al nostro organismo che intendono promuovere le proprie attività, ma soprattutto ai giovani e agli altri cittadini che vogliono conoscere questa eccellenza prodotta esclusivamente nel territorio della penisola sorrentina e dei Monti Lattari. A tal fine - continua Peretti – gli incontri serviranno meglio a caratterizzare la qualità del nostro prodotto necessaria per lo sviluppo dell’economia locale». La serie dei cinque appuntamenti con esperti, consumatori, gourmet, si aprirà domani mattina al castello Giusso con il concorso riservato ai migliori prodotti con tre diverse stagionature con periodi compresi tra i sei ed i sedici mesi. Seguirà alle 18 il convegno «Il provolone del monaco dop un passato da ricordare, un futuro da costruire» ed alle 20 la premiazione dei vincitori del concorso per la categoria del provolone stagionato tra i dodici e sedici mesi. Gli altri appuntamenti sono programmati per lunedì prossimo a Sant’Agnello, venerdì 11 ad Agerola, martedì 15 a Massa Lubrense ed, infine, venerdì 18 a Castellammare: «Il Consorzio di tutela - dichiara il presidente Giosuè De Simone - si prodiga per tutelare e promuovere questa risorsa locale con azioni di integrazione tra imprenditori e risorse territoriali. Per il 2010 l’obiettivo prioritario è l’adeguamento strutturale delle nostre aziende zootecniche senza le quali non sarebbe possibile produrre quel latte necessario alla lavorazione del provolone del monaco dop». (Umberto Celentano il Mattino)
3 commenti:
Il "latte necessario", come lo chiama Giosuè, non c'è, e il Giosuè lo sa benissimo,
Almeno la metà dei provoloni vengono prodotti con latte di Modena o addirittura tedesco.
Lui può pure far finta di non vedere, ma i NAS dovrebbero andare a controllare nei caseifici che si fregiano del marchio e verificare, verificare, verificare.
Il Consorzio è solo targhette, insegne, timbri, ma di sostanza non tiene niente: li avete assaggiati i provoloni marchiati?
Scusami, se hai tutte queste notizie certe perchè non la fai subito una denuncia ai NAS???
Ciao Cuordileone.
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