Tra liquidazioni e vitalizi gli uscenti si divideranno 4 milioni: necessaria una variazione di bilancio
Regione campania - La prima tegola per la nuova giunta arriverà subito dopo il voto del 28 e 29 marzo. La Regione dovrà infatti stanziare svariati milioni di euro per i consiglieri uscenti non rieletti e per coloro che avranno scelto di non ricandidarsi. Nel 2005 furono più della metà, 35, e per loro Palazzo Santa Lucia sborsò circa 4 milioni di euro. La spesa è collegata all’indennità di fine mandato, una sorta di buonuscita, di liquidazione d’oro che spetta agli ex componenti dell’assemblea campana. Esclusi o sconfitti, dunque, ma contenti e fortunati. La legge prevede un bonus di 46.500 euro lordi per chi va a casa dopo una sola legislatura, 93mila euro dopo la seconda e 140mila dalla terza in poi. Una cifra che solo in parte viene accantonata dai 61 consiglieri i quali, ogni mese, destinano il 5 per cento della propria indennità di carica (oltre 9.300 euro) al trattamento di fine mandato. Nell’ultimo bilancio non c’era traccia di questi fondi, che sono stati utilizzati per altre esigenze, e lo scorso 28 dicembre in aula si è scatenato il caos: a guidare la protesta è stato Angelo Giusto (Sinistra e libertà), che è intervenuto invocando «immediati chiarimenti». La seduta è stata sospesa e l’incidente diplomatico si è risolto solo grazie a un compromesso: nel collegato alla manovra la giunta si è impegnata a reperire le risorse necessarie. Sarà l’esecutivo, in pratica, a erogare direttamente i rimborsi per ogni singolo politico che non farà più parte dell’assemblea. Del caso, che riguarda tutte le regioni italiane, si sono occupati giornali, radio e televisioni, tra cui «L’espresso» e «Il Sole 24 Ore», gridando allo scandalo. Ma i consiglieri hanno respinto le accuse e si sono difesi così: «Si tratta di critiche strumentali, sono soldi nostri». Nel frattempo, però, ad ogni tornata la Regione è costretta a stanziare una pioggia di euro. Quest’anno, secondo le stime di Palazzo Santa Lucia, la «cifra potrebbe essere simile» a quella del 2005, cioè 4 milioni. Un meccanismo «dorato», insomma, simile a quello adottato in Parlamento e oggetto di violente polemiche. Ma non è tutto. Una trattenuta del 22 per cento, pari a 2.000 euro al mese (24mila euro all’anno, 120mila a consiliatura), viene invece destinata al vitalizio, la pensione da nababbi che spetta ai consiglieri regionali dopo il 60esimo anno di età. Rinunciando a piccole percentuali, tuttavia, si può anche conquistare l’anticipo dell’erogazione fino al 55esimo anno. Attualmente sono 204 i consiglieri regionali che percepiscono il vitalizio, che va da un minimo di 3mila euro fino agli oltre 7mila euro al mese per i 5 che hanno ricoperto la carica per almeno 15 anni. Tra questi, inoltre, 19 sono stati giudicati inabili e pertanto hanno ottenuto l’intera somma prima di aver raggiunto l’età necessaria. Alla base del calcolo per liquidazioni e vitalizi, comunque, c’è sempre la cifra complessiva delle indennità che in Campania sono tra le più alte d’Italia (pur essendo bloccate dal 2005): al governatore spettano 12.338 euro, agli assessori 11.261, ai presidenti di commissione 11.720 e ai consiglieri 10.817. Stipendi che, stando ai dati forniti dalla conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni, sono inferiori solo a Calabria, Puglia e alle Regioni a statuto speciale e superiori persino a quelli della Lombardia. (Gerardo Ausiello Il Mattino)
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