giovedì 11 marzo 2010

«Settati piccì»

Una nuova storia all’insegna dell’incredibile sta facendo il giro della Rete. «Settati piccì». Due parole bastano per essere licenziati, in aula. Un maestro supplente nel secondo circolo didattico di Pordenone è stato licenziato in tronco: non parlava italiano, dicono. Invitava il bambino in piedi a sedersi dietro il banco dicendo: “settati“. «Brava persona, supplente a 40 anni compiuti da un pezzo, in arrivo dalla Campania – hanno detto i colleghi sotto la coltre di silenzio e anonimato che avvolge la vicenda in aula -. Il suo peccato originale: talvolta parlava dialetto stretto del Sud».

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