martedì 8 giugno 2010

Manovra finanziaria, gravi danni per disabili e famiglie

Vico Equense - “Giusto combattere i falsi invalidi, ma non è con un innalzamento indistinto delle soglie minime per l’ottenimento della pensione che si possono ridurre effettivamente sprechi ed iniquità”. Salvatore Buonocore della Comunità Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi denuncia la presenza nella manovra finanziaria di provvedimenti che “nulla hanno a che fare con i falsi invalidi, ma che metteranno in difficoltà molti disabili e le loro famiglie”. Si tratta dell'innalzamento del limite per ottenere la pensione di invalidità e del blocco degli organici degli insegnanti di sostegno. “Innalzare il limite per l'invalidità dal 75 all'80% non servirà a scoprire falsi invalidi – afferma -, ma solo a limitare l'accesso alla pensione a una fascia molto ristretta di disabili, escludendo automaticamente dal modesto beneficio persone portatrici gravi patologie invalidanti”. Inoltre, “gravi danni verranno anche dal blocco degli organici di sostegno”, una limitazione che vanificherà “gli sforzi degli insegnanti per attuare un pieno inserimento dei disabili nella scuola”. “Il taglio alle invalidità – continua Salvatore Buonocore - viene giustificato con affermazioni non corrispondenti alla realtà, riguardanti il numero di invalidi e le procedure di riconoscimento. Secondo i dati dello stesso ministero dell'Economia - Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese 2009 - la spesa per le invalidità in Italia è dell' 1,5% del PIL, ben al di sotto della media Europea del 2,1%. Inoltre la responsabilità delle procedure non può essere attribuita alle regioni, in quanto sono comunque sotto il controllo dello Stato e seguono tabelle invariate da 18 anni. A questi provvedimenti si aggiunge il taglio ai trasferimenti alle Regioni proprio per la spesa sociale che si ripercuoterà inevitabilmente sulle prestazioni assistenziali per i soggetti più deboli. Dobbiamo constatare che nella manovra si colpiscono ancora una volta categorie socialmente deboli, mentre poco si è chiesto alle classi più agiate e poco o nulla si è fatto per combattere i privilegi, i veri sprechi, evasione ed elusione fiscale”.

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