giovedì 2 settembre 2010

Sorrento "culla" del provolone del monaco dop

Sorrento - "Il provolone del monaco dop: tutela della biodiversità e sviluppo dell'impresa agroalimentare" è il titolo del convegno in programma per domani, 3 settembre, alle ore 18 e trenta, nella sala consiliare del Comune di Sorrento. All'incontro parteciperanno l'assessore regionale all'Agricoltura, Vito Amendolara, il sindaco e il vice sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo e Giuseppe Stinga, il presidente e il vice presidente del consorzio di tutela del provolone del monaco dop, Giosuè De Simone e Matteo Ruocco, Laura La Torre, direttore del Dipartimento vigilanza per la qualità e la tutela del consumatore del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Vincenzo Peretti, del Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti dell'Università Federico II di Napoli e Vincenzo Stabile, comandante provinciale del Corpo Forestale di Napoli. Al termine dell'incontro, banco di degustazione di provolone del monaco offerto dal caseificio Apreda, unico produttore sorrentino della dop e vincitore della medaglia d'oro alla quarta edizione del premio internazionale "Olimpiadi del formaggio di montagna". Nel corso della manifestazione sarà consegnato al Comune di Sorrento un segnale turistico, da apporre all'ingresso della città, con la dicitura "Benvenuti nella culla del provolone del monaco dop" e premiati i vincitori del concorso fotografico "La dop in un click". (a cura del servizio Ufficio Stampa Ago Press)

18 commenti:

Anonimo ha detto...

chiedo ai produttori del famoso provolone di dirmi quanti capi di bestiame o mucche da latte ( le famose Ageroline) sono registrate o censite nei monti Lattari; solo se esistono un numero sufficiente capaci di produrre tanto latte, allora, mi convertite ,altrimenti è il solito taroccamento alla faccia dei consumatori.

Anonimo ha detto...

I dati te li può fornire l'Associazione Regionale Allevatori della Campania e informati prima di parlare a sproposito.
Chi è fuori della DOP si vede che ha un segreto da nascondere ... latte non locale o in nero (quote latte assenti)? cagliate di altri? ...

Anonimo ha detto...

In genere i provoloni fuori dalla dop sono nettamente superiori.
La dop è una buona idea ma prevede disciplinari sbagliati e tante fesserie. Basta assaggiare.

Anonimo ha detto...

di mucche o di stalle , purtroppo ,sul nostro territorio non ne vedo molte, al contrario, di notte vedo passare molte auto-botti con la scritta che trasportano liquido alimentare , presumo latte, ma qualche mese fa ,sempre di sera tardi , ho visto fermo alla villetta di Vico ,un auto-botte con targa addirittura slovena e con un nostro paesano stavano prelevando acqua da uno dei tombini che servono per l'irrigazione ,mi auguro che serviva solo per lavare la cisterna e niente altro, poi infine, le Associazioni possono dire quello che vogliono non esiste in Italia un Ente serio che li certifica

Anonimo ha detto...

un tempo , molti produttori di latte del Casertano venivano a vendere ai nostri casefici le loro cagliate che venivano così aggiunte alle cagliate nostrane per farne fiordilatte ed altro molto apprezzati dai buongustai ; purtroppo ,negli anni settanta e ottanta ( dopo il Colera) molti caseifici non avendo i depuratori per il siero ,sono stati costretti a chiudere , così, siamo arrivati ai giorni nostri che molti operatori per sopravvivere sono costretti a rifornirsi in un famoso stabilimento caseario nei pressi di Cercola e spacciano per prodotto sorrentino quello che in effetti non è.

Anonimo ha detto...

Ma non era apannaggio della limitata zona di Vico ed Agerola?? che centra la cittadina di Sorrento??
Non ho capito bene, abbiamo una cosa SOLO vicana e la obbiamo chiamare Sorrentina? Probabilmente sbaglio, c mancherebbe, ma eventualmente, perchè ricordarsi della nostra "schifata" cittadina solo nel momento di PRENDERE, e mai che ci uniscano "LORO" i Sorrentini? Siamo sfruttti da tutti... ed uno scatto di dignità... che cavolo!!!

Anonimo ha detto...

Ovviamente il Sindaco del Fare non se ne frega un cacchio del fatto che con l'enogastronomia si possono fare soldi a palate e non difende il territorio e i suoi prodotti. Lui, il sindaco che gestisce l'illuminazione in conflitto di interessi, pensa che solo l'edilizia possa far risorgere questo paese sempre più di cacca...

Anonimo ha detto...

Stanno scippando il provolone a Vico Equense , nonostante il presidente sia di Vico , ma sta agendo con logiche e dinamiche strane.
Come mai ad Arola dov'è nato il provolone non c'è nessuno iscritto?

Anonimo ha detto...

E' basta con sta storia che il provolone del monaco è nato prima a Vico o ad Agerola o Sorrento.
La DOP esclusiva di tutti e 13 comuni della Penisola Sorrentina e dei Monti Lattari è stata richiesta per vincolare il prodotto al latte locale ed obbliga a NON utilizzare quello estero trasportato in tutta l'area (anche a Vico) dai numerosi camion. Quindi si può dubitare se il latte che finisce nei prodotti DOP sia locale o no; ma bisognerebbe evitare di parlare male del sistema di certificazione o della bontà del prodotto DOP.

Anonimo ha detto...

La discussione su questo blog è surreale: IL 60% DEL LATTE CON CUI VENGONO FATTI I PROVOLONI DEL MONACO NON è LOCALE. Partendo da questa affermazione, dimostrabile in 5 minuti, si può dopo ragionare, sennò si perde solo tempo e chiacchiere.
Il Consorzio non serve a niente perchè non è in grado di controllare.

Anonimo ha detto...

60% NON locale, dimostrabile in 5 minuti? Aspettiamo con ansia la prova.
Ma mi faccia il piacere !!!!

Anonimo ha detto...

ah....poveri voi...
in collina è pieno di contadini che non sanno a chi dare il latte, mentre tutti i caseifici (quasi tutti) si servono con le autobotti provenienti da avellino.
poveri voi...

Anonimo ha detto...

Ma di provoloni a vico sicuro che non ne avessimo abbastanza? Certificati addirittura??
Però effettivamente, riuscire a svincolarsi dallo stereotipo della pizza e gelato aggiungendo cultura culinaria alla martoriata terra sembra una buonas strada. Cerificare i prodotti "validi" con il simbolo della nostra città se prodotti qui o con le "specifiche " da noi dettate. Incentivare il commercio, organizzare mostre e fiere, sagre e feste anche invernali. GRATIS senza lucro ma per fare PUBBLICITA'. Ecco a mio avviso la soluzione. Uno scatto di dignità un presentarsi forti ed autonomi...non solo strade strette e traffico...da ottobre in poi!
secondo me......

Anonimo ha detto...

Se la guida di un paese è marcia e scadente, il paese non ha changes e è destinato a fare la fine di un qualsiasi paese vesuviano

Anonimo ha detto...

I provoloni del dop sono ridicolmente insapore....sarà il latte tedesco o avellinese...

Anonimo ha detto...

1)secondo me il parmiggiano batte cinque a zero il vostro amatissimo provolone( qualità, costo, proprietà nutritive, sapore, versalità );
2) per fare un chilogrammo di formaggio , ad essere generosi , occorrebbero circa 20 litri di latte e da qui si presume che il 60 per cento non è latte proveniente dalle nostre dolci colline che ahime' ,un tempo, erano verdi ed oggi sono un ammasso di cemento ; anche di contadini assieme alle mucche ne son pochi a veder a meno che non si vada in una sezione dei Coltivatori e vi trovate gente che ha visto solo dalla finestra come si arano i campi; fallimento, fallimento dobbiam tutti gridar, perchè la Nazione va a rotoli.

Anonimo ha detto...

Coltivatori diretti con pensione e benefit fasulli....!
Questa è Vico Equense!

Anonimo ha detto...

Girate meglio il territorio dei 13 Comuni aderenti alla DOP, non soffermatevi nei centri o bar cittadini e vedrete che gli allevamenti esistono. Saranno pochi o molti non spetta a me giudirìcarlo ma sono sicuro che nella DOP c'è latte locale, nella NON DOP non c'è nessuno che può certificarlo ...