giovedì 2 giugno 2011

E’ polemica sull’ascensore che collega centro e costa

Tre consiglieri: deturpa l’ambiente

Vico Equense - Collegherà villetta Paradiso e marina di Aequa. Si tratta di un ascensore (nella foto) che permetterà ai cittadini di Vico Equense di raggiungere le spiagge lasciando a casa l’auto. Un’opera, dunque, di indubbia rilevanza, sulle cui modalità di realizzazione vi sono pareri contrastanti. Secondo i neoconsiglieri di “In movimento per Vico” Aldo Starace, Natale Maresca e Claudia Scaramellino si tratta di un progetto che deturpa l’ambiente e va modificato. I tre in un manifesto invitano i cittadini a sottoscrivere il loro appello. «L’intervento, i cui lavori erano stati affidati già nel 2008 all’impresa aggiudicataria della gara – si legge nel manifesto - affidamento poi annullato, prevede l’ingresso dell’impianto sul lato confinante l’ex Pensione Montemare, con irrimediabile compromissione dell’amenità e della bellezza della villetta. Pertanto è stato chiesto al responsabile dell’ufficio del procedimento di non stipulare il contratto di appalto dei lavori prima di aver approntato una variante del progetto che preveda un ingresso diverso, totalmente interrato e che non coinvolga in alcun modo il piano della villetta Paradiso, così come chiesto dalla Sovrintendenza e dal buon senso. La nostra idea è che l’ascensore sia utile e che vada realizzato, ma in modo diverso, e cioè interamente interrato, così da non deturpare quell’angolo di paradiso, costi quel che costi. Ascensore sì, ma la villetta Paradiso non si tocca!». Intanto l’Amministrazione comunale in una nota ufficiale fa sapere che la realizzazione dell’opera infrastrutturale è stata sottoposta e autorizzata dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per Napoli e provincia. «Si sono rispettati quelli che sono i criteri riportati nel decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004 – si legge nel testo - inerente al Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge numero 137 del 6 luglio 2002, attenendosi alla compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo, alla congruità con i criteri di gestione dell’immobile o dell’area, alla coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica. Per l’area interessata, dal punto di vista architettonico, sono state individuate soluzioni tese al minimo impatto ambientale». Ma il progetto non mette d’accordo tutti e la questione resta ancora aperta. (Fonte: Ilenia De Rosa da il Giornale di Napoli)

2 commenti:

Natale Maresca ha detto...

Nel corso della campagna elettorale e sui mezzi di informazione nelle ultime settimane si è parlato di questo progetto come di una delle tante iniziative di questa amministrazione, pronta ad essere eseguita.Le cose stanno diversamente. Molto diversamente.

L'idea nasce alla fine degli anni 90, quando con l'Amministrazione di Centro Sinistra guidata dal dr. Rinaldi Landolina si studiò la fattibilità di grandi opere che offrissero alla Città una mobilità alternativa. Fra queste, vi erano, oltre ad altri progetti, una teleferica, in parte all'aperto ed in parte in galleria, che collegasse la stazione della Circumvesuviana a S.Andrea e appunto l'ascensore in questione.
Questa idea fu portata avanti dalla Giunta di Centro Sinistra guidata dal dr. Savarese. La successiva amministrazione Dilengite si adoperò per ottenere i finanziamenti europei LIFE erogati dal Ministero dell'Ambiente.
All'Amministrazione Cinque non restava altro da fare che affidare i lavori. La gara di appalto è stata espletata nel 2006.
Effettivamente nel maggio 2008 la Sovrintendenza per i beni ambientali ha rilasciato il nulla osta, ma ha chiesto che che si eliminasse l'impatto ambientale delle strutture "fuori terra" che nell'attuale progetto vengono poste in essere sulla villetta Paradiso e che obbiettivamente la deturpano in maniera indelebile: 1) la struttura in ferro e acciaio destinata ai portatori di handicap; 2) la pensilina.
A queste bisogna aggiungere una specie di scavo che dovrà ospitare i gradini per accedere all'ingresso dell'ascensore sottoposto rispetto al piano della villetta, di cui occupa gran parte di un'aiuola (per capirci, quella dove attualmente si trova il monumento).
Dal maggio 2008 non è stato ottemperato a quella indicazione della Sovrintendenza. Intanto la ditta vincitrice dell'appalto è stata dichiarata decaduta per gravi inadempienze (e pare ci sia un contenzioso legale); la ditta giunta seconda non ha accettato più l'incarico; l'ultima (le ditte partecipanti erano appunto tre) non ha ancora formalizzato l'adesione e sembrerebbe curioso (e un pò sospetto) che nel 2011 accettasse di eseguire un lavoro al prezzo offerto nel 2006.

Dunque, in conclusione, l'attuale Amministrazione su questa vicenda due cose doveva fare: 1) appaltare i lavori; 2) progettare una modifica dell'ingresso dell'ascensore. In cinque anni, l'Amministrazione Cinque non è stata capace di fare nè l'una nè l'altra cosa.

Noi abbiamo proposto nel corso dell'incontro con il funzionario di progettare un ingresso diverso, totalmente interrato e che non coinvolgesse in alcun modo il piano della Villetta Paradiso.

Non ci si venga a dire che si rischia di perdere il finanziamento. Se ciò dovesse accadere la responsabilità sarebbe esclusivamente di chi in questi ultimi cinque anni non è stata capace di fare quel poco che doveva fare!

Io credo all'utilità di quell'opera. Credo sia giusto farla, ma il prezzo non può essere una ferita lacero-contusa indelebile nel tempo nel corpo della Villetta Paradiso.

Anonimo ha detto...

Ma a che scopo fare un'ascensore che resterà inutilizzata per 9 mesi e sovraffollata per 3?
Non è meglio ristrutturare le scale che ci sono già o creare un ascensore esterno che parta dal ponte di Seiano?
Inoltre, un'ascensore per la spiaggia come quello dello Sporting è sempre sovraffollato, non si può prendere esempio?
La villetta è franabile, non va toccata.