lunedì 27 giugno 2011

Mare sporco e crisi, litorale in ginocchio

Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli

Sorrento
- Sembra già essere naufragata la proposta di un protocollo di intesa tra i comuni della costiera sorrentina e dell’isola di Capri in seguito al progetto avanzato da Mariano Pontecorvo, assessore all’ambiente del Comune di Sorrento. Dalle parole si è arrivati ai fatti con il mare del golfo di Sorrento che, a sentire gli ambientalisti locali, non è mai stato così sporco nemmeno dopo le tragedie degli ultimi anni. Gli stabilimenti balneari sono affollati ma i bagnanti si guardano bene dal rinfrescarsi in acque dall’odore putrido e sulle quali galleggia di tutto, da una schiuma rabbiosa di provenienza indubbia a bottiglie di plastica, polistirolo, rifiuti umidi. Dei dati Arpac in tempo reale non si ha nessuna notizia dopo che l’agenzia regionale per il controllo delle acque aveva annunciato la nascita di un servizio che avrebbe fornito in tempo reale i dati sulla balneabilità dando la possibilità ai cittadini di conoscere i tratti di mare non contaminati, secondo i parametri previsti dalla legge, con una frequenza delle indagini con calibratura mensile.


Un arco di tempo probabilmente troppo lungo per i rilievi meteo-marini ed i prelievi di acqua di mare per le analisi batteriologiche dal cui esito scatteranno i divieti di balneazione o la revoca di quelli già emanati. Nell’arco di appena 60 giorni a Sorrento sono stati apposti i divieti per la balneazione per lo specchio di mare del borgo di Marina Grande e per il porto di Marina Piccola, successivamente revocati in seguito a nuove analisi dell’Arpac. A mancare in questo momento sono però proprio i controlli quotidiani da parte delle autorità preposte. Lo stesso assessore all’ambiente del Comune di Sorrento, Mariano Pontecorvo, nel lanciare la proposta del protocollo di intesa, aveva chiaramente espresso la necessità di finanziare con un contributo l’azione dello spazzamare della riserva marina protetta di Punta Campanella e della motovedetta della guardia costiera, entrambi spesso a secco per la mancanza di carburante a causa dei ritardi per l’erogazione dei fondi da parte del Ministero dell’Ambiente. Con il risultato che ancora per una estate sarà pressoché impossibile rilevare le immissioni abusive in mare determinando responsabilità a carico dei colpevoli. Un altro segnale di collaborazione è stato lanciato nei confronti della Gori spa per la risoluzione delle problematiche legate alle condotte sottomarine danneggiate, al funzionamento dei diffusori, alla pulizia e manutenzione delle griglie, visto che negli ultimi tempi si rompe di tutto con disastrose conseguenze per un mare della costiera che di
blu non ha quasi più niente e con l’estate turistica che ancora una volta rischia di trasformarsi nella estate dei liquami.

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