Vico Equense - Avvocato Starace, i risultati elettorali non hanno gratificato il lavoro che ha condotto fino a questo momento, si rimprovera qualcosa? No, non ho sbagliato nulla: ho puntato sui giovani come Zedda a Cagliari, ho usato lo slogan “In direzione ostinata e contraria” come il Sindaco di Bologna Merola, ho scelto il colore arancione di De Magistris e di Pisapia. Ho solo sbagliato Comune! Scherzi a parte, l’errore principale che mi addebito è stato quello di essermi deciso con troppo ritardo. Inoltre, non pensavo — e questo è grave per chi fa politica - di trovare un deserto politico. Infine, non sono riuscito a coinvolgere nel mio progetto personalità, anche di area non propriamente di sinistra, nonostante la mia totale disponibilità. Secondo lei cosa hanno pensato i Vicani? Sono apparso, secondo alcuni, un “deus ex machina” venuto per sconfiggere uno che ha fatto il sindaco a tempo pieno, fortemente radicato con il territorio e che si identifica con la mentalità ed il modo di ragionare di un’ampia maggioranza dei vicani; mentalità che ovviamente non condivido. Al contrario, ho impostato la campagna elettorale sul concetto della democrazia partecipata e sulla condivisione dei valori e delle scelte. Insomma, il mio linguaggio e la mia idea della politica sono state, e restano, del tutte diverse ed opposte a quelle del Sindaco. Oggi ho avuto torto, ma solo il futuro potrà dare un giudizio definitivo.
Continuerà con il suo progetto politico? Certo, resto convinto che la nostra proposta politica è la migliore. Noi abbiamo un’idea della Vico del futuro e concepiamo l’amministrazione comunale come governo complessivo della città in direzione di un futuro di progresso e di benessere che favorisca la crescita economica ed occupazionale. Ora si tratta di ricominciare da zero, anzi, come parafrasando il titolo di un film di Massimo Troisi, io “ricomincio da tre”, come i consiglieri eletti nelle liste “In movimento per Vico” e “Frazioni Unite”. Il mio augurio è che i partiti della sinistra facciano lo stesso. Cosa vuole dire oggi al sindaco Gennaro Cinque? Faccio i complimenti al sindaco, ma le maggioranze bulgare, come quelle ottenute a Moiano, Massaquano e S.Andrea, dove si è raggiunto l’ 82,5 % , non possono essere frutto solo della popolarità o dei meriti. E qui entra in gioco quello che ho definito il “sistema” , ovvero il generare ed attuare il controllo del consenso a scapito dell’interesse pubblico. Accontentare il maggior numero possibile di persone, comunque e a prescindere, ed alle restanti la promessa che arriverà presto il loro turno. Quanto al Sindaco del fare, non ho mai negato le cose fatte, ma continuo a contestarne il modo, la qualità ed il costo. Quali sono le sue intenzioni future? Il mio compito sarà di far crescere il Movimento e di fare la “buona politica”, stando al fianco dei cittadini, informandoli costantemente delle nostre iniziaive e delle cose decise dalla maggioranza, facendoci carico dei loro problemi e delle loro aspettative. Il gruppo consiliare farà un’opposizione senza sconti per nessuno, ma sarà costruttiva. Porterà in sede consiliare tutte le proposte formulate in campagna elettorale, e, su queste e su quelle della maggioranza, chiederà un serio e costruttivo confronto. A cominciare dal progetto dell’ascensore della Villetta comunale.
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