Ordinanze urgenti del Sindaco
Vico Equense - Nessuna sospensione fino al 30 settembre 2011 dei servizi sociali. Il Sindaco Gennaro Cinque prende atto delle sentenze del Tar, e nelle more di un nuovo assetto direttivo, organizzativo e finanziario afferente la gestione dei servizi sociali nel Comune di Vico Equense pubblica cinque ordinanze urgenti (n° 370, 371, 372, 373 e 374) per tutelare l’incolumità pubblica ed in particolar modo delle fasce deboli (anziani, minori e disabili) dal rischio derivante dalla sospensione dell’erogazione dei servizi socio-assistenziali. Il Comune di Vico, nel settembre del 2010, rescisse la convenzione per la gestione in forma associata dei servizi sociali con i comuni della penisola Sorrentina e dell'isola di Capri (Ambito Napoli 13); poi, con una delibera di giunta, dichiarò che avrebbe provveduto alla gestione diretta dei servizi socio assistenziali a cooperative e associazioni di volontariato presenti sul territorio vicano, e con un'altra affidò anche, in comodato d'uso ad un'associazione di volontariato, parte della casa di riposo comunale. Il gruppo Gesco è intervenuto contro queste decisioni impugnando gli atti e adducendo il fatto che, l’intento di provvedere alla gestione diretta dei servizi socio assistenziali avrebbe celato,in realtà, l’intenzione di procedere ad affidamenti diretti non consentiti dalla legge; che la giunta si sarebbe arrogata diritti che non le competono, ma di pertinenza del consiglio (sia per la gestione dei servizi sia per la gestione del patrimonio immobiliare) e che sarebbero state violate le regole della concorrenza e trasparenza. Il Tar ha riconosciuto la fondatezza dei ricorsi dichiarando anche che l'omissione di indire una gara ha determinato una restrizione della concorrenza, impedendo a Gesco e ad altre realtà del terzo settore di manifestare il proprio interesse. Ciò rende illegittime la delibere impugnate che sono state entrambe annullate. “L’interruzione – spiegano dal Comune – gestionale dell’impianto dei servizi sociali comporterebbe notevolissime ripercussioni di natura sociale, economica e territoriale. Che, quindi, allo stato, ricorre una situazione eccezionale e non prevedibile, comportante, se non adeguatamente affrontata, un grave pericolo per le fasce deboli.”
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