Fonte: Adolfo Pappalardo da il Mattino
«Subito chiarezza altrimenti viene danneggiato il partito ma anche uno strumento preziosissimo come le primarie», avverte la presidente nazionale del Pd Rosy Bindi. Lei è per costituirsi parte civile, ci va giù duro. «i primi ad essere danneggiati sono stati gli iscritti e i dirigenti del Pd colpiti nella loro onorabilità da questa vicenda. Siamo interessati a capire se e come siamo stati danneggiati e teniamo a che non ci siano ombre su uno strumento prezioso come le primarie. Il caso napoletano rischierebbe, se fosse appurata l’ipotesi dei pm, di comprometterle anche in futuro. In questo senso i magistrati fanno bene ad andare avanti». Sta dicendo che ll caso Napoli rischia di riverberarsi su tutte le future selezioni tra gli iscritti? «Certo. Noi ci teniamo alle primarie: sono da affinare le regole e organizzare una migliore e più efficace vigilanza perché non vogliamo che tutto possa essere compromesso per una pratica politica impropria». Nove mesi fa sembrava solo una vicenda finita nell’occhio del ciclone per scorrettezze, oggi arriva l’accusa pesantissima di infiltrazioni camorristiche. «Occorre fugare ogni dubbio in questo senso per il bene del partito e dei dirigenti che lavorano con tutte le energie».
Per anni il centrosinistra campano è stato la punta di diamante, oggi il Pd napoletano sembra continuamente nell’occhio del ciclone. E tutti parlano di rifondarlo. «lo distinguerei il partito tra città e Provincia perché le contraddizioni sono tutte nel capoluogo. Andrea Orlando sta facendo un ottimo lavoro ma è evidente la fatica in uno scenario in cui per anni alcuni esponenti politici hanno occupato il partito e interi pezzi della società. Nel ricostruire occorre usare molto discernimento perché oltre alle persone che hanno sbagliato c’è ne sono moltissime altre che hanno lavorato bene ed hanno portato, penso alle ultime amministrative, risultati importanti. Non buttiamo a mare tutto. Io credo invece occorra riaprire un confronto con Napoli, una città ricca di esponenti della societa’ civile, del mondo delle professioni, della cultura e del pensiero cattolico. Il partito deve partire da qui e deve essere in grado di essere propositivo. Sono d’accordo che serva una classe dirigente nuova ma non e’ facendo tabula rasa che si ricostruisce una forza politica». Una città in cui voi appoggiate la giunta solo dall’esterno dopo anni di potere. Questo fermo al box puo’ essere salutare per il Pd? «Sono contenta per la vittoria di De Magistris perchè la citta’ ha detto no al centrodestra e credo che la sconfitta del Pd può essere salutare e servire a ricostruirlo». Senza il correntismo esasperato che è stato il vero cancro. «Anche qui facciamo una distinzione: una cosa è la corrente finalizzata all’occupazione di potere, un’altra e’ quella di persone legate da un progetto. Nel secondo caso ci troviamo davanti a una ricchezza».
Qual è il motivo principale della sconfitta napoletana i rifiuti o il pasticcio delle primarie come sostiene qualcuno? «Le primarie sono state annullate, anche ricevendo molte critiche, ma abbiamo fatto bene a farlo: serviva a riscattare una situazione ormai compromessa. Ma le cause vengono da lontano. A Napoli abbiamo risentito della sconfitta alle regionali ed ha pesato la parabola bassoliniana che si è consumata prima in città e poi a palazzo Santa Lucia. Le primarie invece erano state la possibilità di riscatto di una stagione. Ma noi abbiamo sprecato anche quest’occasione. Ma attenzione ci sono tutte le condizioni per affinché questo partito torni ad essere vero interlocutore della società napoletana anche perchè è evidente l’inadeguatezza di questo centrodestra che governa la Regione e le province incapaci di avere un’interlocuzione credibile con l’esecutivo nazionale».
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