mercoledì 28 settembre 2011

Flora Beneduce commenta il discorso di Bagnasco

Vico Equense - Tristezza e vacuità. È quello che resta di comportamenti licenziosi, che nuocciono non solo alla dignità della persona, ma anche al decoro delle istituzioni. Così il cardinale Angelo Bagnasco bacchetta, pur senza citarlo, il premier e indica una nuova via da percorrere: la sobrietà. “Il richiamo alla moderazione del presidente della Cei ci invita a riflettere su atteggiamenti indegni di chi ricopre cariche di governo, a qualsiasi livello – commenta Flora Beneduce, coordinatrice provinciale di Cattolici in Movimento -. Al libertinaggio, all'irrispettoso gioco di chi mercifica il proprio corpo in cambio di soldi, potere, successo, al relativismo che giustifica tutto, bisogna mettere un freno. In questi comportamenti l'immagine dell'uomo si svilisce e diviene triste caricatura di un Dio che ci ha voluti simili a Lui. Come cattolici, abbiamo il dovere morale di esigere che i nostri rappresentanti nelle istituzioni rifuggano gli scandali, quelli erotici ed edonistici in primis, e adoperino la giusta misura per recuperare credibilità e rappresentare degnamente chi ha conferito loro il mandato di governo”.

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