sabato 16 febbraio 2013

Tassa sugli immobili, in costiera cifre da capogiro

Nel 2012 i Comuni portano a casa 27 milioni di € 

Sorrento - Oltre 27 milioni di euro. Tanto hanno incassato i Comuni della penisola sorrentina con l’Imu nel corso del 2012. Una cifra esorbitante che è andata a rimpinguare le casse comunali al di là delle croniche difficoltà legate al patto di stabilità e alla somma trattenuta dallo Stato sull’intera cifra. L’amministrazione comunale che ha incassato più soldi è Sorrento. Quasi 10 milioni di euro complessivi, 7 netti entrati a bilancio. Cifra da capogiro legata anche alla presenza di colossi alberghieri che hanno fatto la differenza. A seguire c’è Vico Equense, la città più grande - sotto il profilo della cittadinanza - dell’intera penisola sorrentina. Oltre 16mila versamenti per 5 milioni 632mila euro. Poi spunta Piano di Sorrento, Comune che in extremis - come Sorrento - è stato capace di non sforare il patto di stabilità. I numeri sono importanti: 4 milioni e 582mila euro per complessivi 10mila soggetti che hanno dovuto pagare la tassa sugli immobili varata fra le polemiche dal governo Monti. Sant’Agnello è penultima nella classifica delle città della penisola sorrentina: poco più di 7mila versamenti per 2 milioni e 400mila euro di gettito. Chiude invece Meta. E’ il Comune che ha meno abitanti e, quindi, meno contribuenti per l’Imu. Le cifre che balzano fuori dal computo complessivo sono moderate: 6237 versamenti per oltre un milione di euro. Insomma, la penisola sorrentina si conferma una terra virtuosa. Pagare molto per quel che concerne l’Imu è una circostanza evidentemente legata al ricco, diffuso e ampio patrimonio immobiliare del cittadino medio della costiera. Finanze e bilanci: i Comuni, quasi tutti, hanno dovuto fare i cosiddetti salti mortali per rispettare il patto di stabilità. Una mossa dettata dalla necessità di non beccare anche ammende dallo Stato. La manovra per salvare il bilancio, per tutte le amministrazioni comunali, oltre agli incassi di imposta municipale sugli immobili e tassa di soggiorno, sono le alienazioni immobiliari. Sorrento è stato il primo ente locale della penisola sorrentina ad inaugurare la stagione delle vendite. Era il 2010 quando all’epoca l’assessore delegato al bilancio, Michele Bernardo, portò all’attenzione della giunta del sindaco Cuomo un programma da rispettare per evitare il dissesto finanziario dell’ente. Piano che sta avendo continuità anche in sua assenza. (Fonte: Salvatore Dare da Metropolis)

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