venerdì 1 marzo 2013

Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione dell'Istituto SS. Trinità e Paradiso

Vincenzo Esposito, Claudia Scaramellino e Matteo De Simone
Vico Equense - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Francesco Profumo, ha accolto la richiesta formulata dal Consiglio Comunale di Vico Equense contenuta nella delibera n. 54 del 17/12/2012, votata all'unanimità. Infatti, con Decreto Ministeriale n. 113 del 18 febbraio u.s., il MIUR ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione dell'Istituto SS. Trinità e Paradiso, affidando la Presidenza al professor Vincenzo Esposito, dirigente superiore del MIUR a riposo, e la carica di consiglieri a Matteo De Simone, presidente del Consiglio Comunale di Vico Equense e Claudia Scaramellino consigliere comunale di minoranza. “La Città di Vico Equense non avrebbe potuto registrare una soddisfazione più grande: chi potrebbe avere più a cuore le sorti dell'Ente se non tre vicani?” commenta il Sindaco Gennaro Cinque, che aggiunge. “L'amore per la Città, insieme al futuro del Complesso Monumentale seicentesco, metteranno da parte ogni logica partitica, facilitando l'opera di restituzione alla collettività di un patrimonio storico e culturale di enorme valore.” Dopo le consegne di rito, per il passaggio della gestione al neo Consiglio di Amministrazione, che resterà in carica per tre anni, è prevista una conferenza stampa per la presentazione di un piano di rilancio dell'Istituto SS. Trinità e Paradiso. “Aspettavo questa nomina – spiega il Presidente Vincenzo Esposito in una lettera inviata ai soci dell’Unitre - che mi era stata preannunciata dal sindaco, il quale, per accordo fra le forze politiche presenti in consiglio comunale, l’aveva proposta al Ministero. Avevo auspicato di essere esonerato da questo compito, per me gravoso per l’età e per gli impegni che già ho nell’Unitre ma ritengo di dover accettare, anche se esso non mi darà alcun vantaggio personale e certamente comporterà dispiaceri, come capita quando si rivestono cariche pubbliche. Dovrò sottrarre un poco del tempo che dedico all’Unitre ma so che posso contare su ottimi collaboratori sia nell’Unitre stessa sia nell’Istituto che andremo ad amministrare per tre anni.



I motivi che mi inducono ad accettare la nomina sono i seguenti:
- La nomina è onorifica e a titolo gratuito; quindi non intacca la mia condizione di uomo libero che non deve niente a nessuno se non come cittadino per il pubblico interesse, impegnando la propria onestà professionalità ed esperienza, per un periodo limitato.
- Non posso deludere le cariche pubbliche che hanno espresso fiducia per la mia persona; ritengo che l’abbiano fatto anche perché sono spesso intervenuto pubblicamente con proposte relative al destino di questo ente; è giusto che assuma ora la responsabilità di provare a realizzare ciò che vado proponendo da molto tempo. Lo devo anche all’Unitre che, proprio per le posizioni da me assunte, ha dovuto subire la perdita dei locali affittati nell’edificio SS. Trinità. Vi ricordo la nostra petizione e i miei interventi presso l’Amministrazione comunale allo scopo di restituire all’Ente una funzione che non sia soltanto quella di affittacamere.
- Non mi è stato chiesto niente dalle forze politiche che mi hanno proposto; anzi mi è stato detto che la mia presidenza costituisce una garanzia di equilibrio e di perseguimento esclusivo dell’interesse generale e non di parte. Voi sapete che, come presidente dell’Unitre non posso esercitare funzioni politiche.
- Il comitato di gestione appena nominato rappresenta una svolta significativa che non va sciupata. E’ la prima volta dal 1962 che nasce come espressione del Consiglio comunale. Era stata così prima di quella data, quando erano nominate personalità prestigiose come, per fare solo un nome, il conte Girolamo Giusso. Dal 1962 iniziò l’occupazione del maggior partito politico, che ha avuto come conseguenze la vendita di parte del patrimonio, la chiusura dell’istituto magistrale, amministrazione controllata, danni patrimoniali, condanne, eccetera; in pratica la fine dei suoi scopi statutari e una gestione privatistica, avulsa dall’interesse del Paese e dello Stato che ne è proprietario. Non è nei poteri del comitato di gestione decidere sulla futura proprietà del palazzo. Tuttavia è giusto che si sappia che io non sono per la cessione onerosa del patrimonio immobiliare al Comune. Ho paura che se si ottiene che il Governo decida di venderlo, il nostro Comune non abbia i mezzi per acquistarlo e la conseguenza è che si farebbero avanti altri acquirenti. Del resto nessuno ci garantisce che l’ acquisto del palazzo da parte del Comune, non comporterebbe la nascita di un nuovo ente con dirigenti, amministratori delegati e lauti compensi al posto degli attuali incarichi a titolo gratuito. Sono per dare all’Ente la funzione di polo culturale di eccellenza, capace di attirare a Vico turismo di elite. Deve perciò essere garantita la preminente funzione pubblica e la sua gestione non deve essere partitica. Studieremo la migliore destinazione e il migliore criterio di gestione, con l’aiuto di esperti e di professionalità che non mancano. Nell’immediato c’è da conoscere qual è lo stato attuale (finora non reso pubblico) e fare in modo che la città possa usufruire al meglio di questo patrimonio che nacque col suo contributo. Per anni ospitò ragazze di buona famiglia provenienti da tutto il Sud e formò le maestre che hanno dato l’istruzione elementare a tutti i ragazzi del paese. Il nuovo comitato farà ciò che deve e spero con il consenso della pubblica opinione. E primi fra tutti, di voi che mi state vicini.”

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