Vincenzo Esposito, Claudia Scaramellino e Matteo De Simone |
I motivi che mi inducono ad accettare la nomina sono i seguenti:
- Non posso deludere le cariche pubbliche che hanno espresso fiducia per la mia persona; ritengo che l’abbiano fatto anche perché sono spesso intervenuto pubblicamente con proposte relative al destino di questo ente; è giusto che assuma ora la responsabilità di provare a realizzare ciò che vado proponendo da molto tempo. Lo devo anche all’Unitre che, proprio per le posizioni da me assunte, ha dovuto subire la perdita dei locali affittati nell’edificio SS. Trinità. Vi ricordo la nostra petizione e i miei interventi presso l’Amministrazione comunale allo scopo di restituire all’Ente una funzione che non sia soltanto quella di affittacamere.
- Non mi è stato chiesto niente dalle forze politiche che mi hanno proposto; anzi mi è stato detto che la mia presidenza costituisce una garanzia di equilibrio e di perseguimento esclusivo dell’interesse generale e non di parte. Voi sapete che, come presidente dell’Unitre non posso esercitare funzioni politiche.
- Il comitato di gestione appena nominato rappresenta una svolta significativa che non va sciupata. E’ la prima volta dal 1962 che nasce come espressione del Consiglio comunale. Era stata così prima di quella data, quando erano nominate personalità prestigiose come, per fare solo un nome, il conte Girolamo Giusso. Dal 1962 iniziò l’occupazione del maggior partito politico, che ha avuto come conseguenze la vendita di parte del patrimonio, la chiusura dell’istituto magistrale, amministrazione controllata, danni patrimoniali, condanne, eccetera; in pratica la fine dei suoi scopi statutari e una gestione privatistica, avulsa dall’interesse del Paese e dello Stato che ne è proprietario. Non è nei poteri del comitato di gestione decidere sulla futura proprietà del palazzo. Tuttavia è giusto che si sappia che io non sono per la cessione onerosa del patrimonio immobiliare al Comune. Ho paura che se si ottiene che il Governo decida di venderlo, il nostro Comune non abbia i mezzi per acquistarlo e la conseguenza è che si farebbero avanti altri acquirenti. Del resto nessuno ci garantisce che l’ acquisto del palazzo da parte del Comune, non comporterebbe la nascita di un nuovo ente con dirigenti, amministratori delegati e lauti compensi al posto degli attuali incarichi a titolo gratuito. Sono per dare all’Ente la funzione di polo culturale di eccellenza, capace di attirare a Vico turismo di elite. Deve perciò essere garantita la preminente funzione pubblica e la sua gestione non deve essere partitica. Studieremo la migliore destinazione e il migliore criterio di gestione, con l’aiuto di esperti e di professionalità che non mancano. Nell’immediato c’è da conoscere qual è lo stato attuale (finora non reso pubblico) e fare in modo che la città possa usufruire al meglio di questo patrimonio che nacque col suo contributo. Per anni ospitò ragazze di buona famiglia provenienti da tutto il Sud e formò le maestre che hanno dato l’istruzione elementare a tutti i ragazzi del paese. Il nuovo comitato farà ciò che deve e spero con il consenso della pubblica opinione. E primi fra tutti, di voi che mi state vicini.”
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