sabato 23 marzo 2013

Riapre la Statale della discordia, ma la penisola resta paralizzata

Cantieri per il metano da Vico Equense a Sorrento: traffico in tilt 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - La svolta tanto attesa è arrivata ieri mattina poco dopo le 11 quando i tecnici dell’Anas hanno finalmente concluso i lavori grazie al supporto di volontari, forze dell’ordine e vigili urbani. Quasi 20 giorni con la Statale sorrentina chiusa a metà: il 6 marzo scorso, il maltempo mise a dura prova la penisola e dal costone che sovrasta Capo la Gala - al confine fra Vico Equense e Castellammare di Stabia - venne giù di tutto: terreno, erbacce e pietre. Fu necessario innanzitutto «cinturare» l’area: code chilometriche e automobilisti imbufaliti. Dispositivo necessario per permettere ai rocciatori di intervenire e sbloccare le cose con il provvedimento di senso unico alternato emesso poche ore dopo la frana e rimasto in vigore fino a ieri mattina. Sono state due settimane d’inferno, di disagi e grandi polemiche. La penisola sorrentina, già messa sotto torchio dall’avanzata incessante delle ruspe per i lavori di metanizzazione, è diventata la quarta isola del Golfo di Napoli anche per i cronici e irrisolti problemi delle linee di trasporto pubblico. Sui collegamenti ferroviari il momento è delicato e la crisi che investe il settore è all’ordine del giorno mentre le condizioni del mare, più volte, hanno costretto aliscafi e traghetti a restare ancorati al porto di Sorrento. Quindi, l’unica soluzione per pendolari, studenti o turisti è stata quella di percorrere, nonostante tutto, la Statale della discordia. Al di là dell’impianto semaforico piazzato a Capo la Gala. Statale riaperta, ma ieri è stata comunque un’altra giornata di passione.

Un piccolo incidente lungo i tornanti della Statale ha compromesso la tenuta del traffico, poi andato in tilt poco ora dopo di pranzo quando una lunga coda di auto e pullman turistici si è formata a Punta Scutari. Sole cocente e un mare mozzafiato, cartolina che in molti hanno dovuto godersi oltre un’ora prima di riprendere la marcia. C’è chi ha preferito tornarsene a casa mentre altri hanno lasciato le vetture per lunghi e interminabili minuti, discutendo al telefono con qualche amico che ha avuto la fortuna di raggiungere la zona rossa e superarla prima del blocco. «Che è successo?». Tutti a chiederselo, domanda senza risposta almeno fino a quando, dopo le 15.30, a passo d’uomo, macchine e bus hanno potuto rimettersi in viaggio in direzione Napoli. «Non si può fare questa storia, è tutto assurdo. Siamo intrappolati. Basta» è l’urlo di rabbia di un autista che fa la spola fra la costiera e l’aeroporto di Capodichino con a bordo dei clienti da portare «in salvo» a Napoli. C’è un volo da prendere assolutamente entro le 18, ma per fortuna tutto si sblocca - lentamente - e i malumori diventano ricordi. La situazione rimane caotica, ma almeno il primo weekend di primavera è salvo. Non dovrebbero esserci più disagi, una speranza concreta anche se stasera ci sarà la prova della verità con un sabato che si preannuncia davvero intenso. Molti giovani dell’hinterland napoletano - come è tradizione - imboccheranno il tratto «incriminato» per arrivare a Sorrento e passare la notte nei locali clou della costiera. La querelle è ancora aperta: colpa dei lavori di metanizzazione, con cantieri in ogni angolo della costiera.

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