domenica 24 marzo 2013

I diritti del bagnante. L'accesso al mare

Vico Equense - La Finanziaria 2007 ha imposto ai balneari di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione anche al fine di balneazione. Obbligo rimasto lettera morta nella zona tra Castellammare e la penisola sorrentina. Sul quotidiano Metropolis in edicola oggi, si legge dell’assoluzione di un medico che entrò per fare il bagno in un noto stabilimento di Vico Equense, e fu denunciato per violazione di domicilio. Una battaglia legale per rivendicare il proprio diritto a raggiungere gratis la battigia. Sentenza storica non tanto perché arriva alla fine di una lite giudiziaria durata un decennio, ma soprattutto per gli scenari che apre: la stagione estiva è alle porte e la questione della “discesa libera” a mare è tornata alla ribalta negli ultimi anni con quella finanziaria 2007 che imponeva ai titolari delle concessioni di “consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione anche al fine di balneazione.” Ciò significa che i gestori degli stabilimenti balneari che hanno in concessione i servizi di spiaggia non possono proibire il transito e il fermarsi sulla battigia (striscia di sabbia di 5 metri dalla riva del mare) che è a disposizione di tutti e sulla quale, tuttavia, non vi si può installare nulla ad uso personale (es. ombrelloni, sdraio, ecc.): l'accesso al mare e il passeggio devono essere lasciati liberi per chiunque. Il pagamento di un prezzo o di un biglietto, pertanto, può essere chiesto soltanto per usufruire dei servizi offerti dallo stabilimento balneare (ombrellone, sdraio, lettini, cabina, parcheggio, parco giochi, ecc.).

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