Piergiorgio Sagristani |
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
«Non ho votato per l’Udc». Piergiorgio Sagristani, in fondo, non fa troppa fatica ad ammetterlo. Anche perché da diverse settimane aveva fatto trapelare una gran bella dose di malumore. L’assessore provinciale al turismo, in giunta Pentangelo in quota Udc, sta valutando il da farsi. Potrebbe presto divorziare dal partito. E sulla debacle, clamorosa ed innegabile, della coalizione fedele a Casini in penisola sorrentina è chiaro: «C’era d’aspettarselo. Solo quando sono stato candidato in prima persona, l’Udc ha sforato la quota del 20% in tutta la penisola sorrentina». Sagristani «richiama» il precedente delle elezioni per il riassetto della Provincia di Napoli, non risparmiando frecciate al suo ormai storico «avversario», Pasquale Sommese, assessore regionale dell’Udc e candidato alla Camera dei deputati nelle recenti politiche, presente in penisola sorrentina pochi giorni prima del voto all’hotel «Majestic» di Sant’Agnello, accolto per un incontro-dibattito con i simpatizzanti moderati dall’ex sindaco Gian Michele Orlando che si è a dir poco avvicinato al partito di Casini. «L’Udc riparte da qui» disse Sommese, puntando proprio su Orlando come l’uomo giusto in penisola per «rimpiazzare» la sempre più probabile uscita di scena di Sagristani.
L’assessore provinciale va all’attacco, pungente come sempre, ironico. E ne ha per tutti. Anche se parte da un dato di fatto: dalle politiche, la penisola ne è uscita a pezzi. Non ci sono più parlamentari sorrentini. Si perde peso politico e ciò non sta bene all’ex sindaco di Sant’Agnello. «E’ una circostanza molto negativa - dice Sagristani -. Mi spiace molto per la mancata ricandidatura del senatore Raffaele Lauro e per la non elezione dei due parlamentari dell’Italia dei Valori, Nello Di Nardo e Antonio Palagiano. Persone che al di là della diversità di vedute su taluni aspetti, ha comunque portato avanti delle battaglie anche in nome della penisola sorrentina. Sono e siamo rimasti tagliati fuori per colpa della legge elettorale. Senza il “porcellum” anche io mi sarei candidato puntando alla scalata al Parlamento. Le colpe però sono anche altre. In penisola, ci si è sparpagliati troppo, dando inutile ascolto alle sirene andando poi a finire sugli scogli». Il riferimento, abbastanza palese, è all’intenzione dell’Udc di candidare alla Camera un sindaco della penisola sorrentina. Progetto naufragato poi ad un mese dalla consultazione elettorale. A Roma, Sagristani poteva andarci comunque solo se avesse detto sì alla proposta pervenutagli dal Pdl che lo voleva al posto numero 9 per il Senato. Posizione che avrebbe garantito all’assessore provinciale l’approdo in Parlamento. «Non ho rimpianti - dice Sagristani -. I valori etici sono più importanti delle cariche. Cambiare partito a 10 giorni dal voto non sarebbe stata una decisione corretta e eticamente lineare. Poi candidarsi così, di colpo, senza essere radicato in un percorso ideologico del Pdl, sarebbe stato estremamente fuoriluogo». Si parla poi del flop dell’Udc in penisola: «Sono stato ironicamente profetico quando ho detto che il partito avrebbe preso una caterva di voti. L’Udc ha sbagliato: non ha dato ascolto al territorio. Il mio allontanamento? E’ diventato il partito di Sommese e in questa linea non mi riconosco. Preferisco starne alla larga. Lo dimostra la convention di Sant’Agnello dove non sono stati invitati storici esponenti locali del partito. Grosso errore. La debacle ha dimostrato che la mia mancanza si è fatta sentire. A Sant’Agnello, dove l’ex sindaco Orlando ha promosso Sommese, dove prima del voto si mandavano sms per convincere a votare Udc, il partito ha toccato la soglia del 6%. Una miseria rispetto ai numeri di cui mi posso fregiare. Se questo è il futuro, l’Udc in penisola toccherà il baratro. Anzi, peggio». Si chiude poi sulla preferenza espressa da Sagristani: «Non è un mistero, non ho sostenuto l’Udc né ho votato per il partito. Fino a maggio mi dedicherò soltanto all’incarico di assessore provinciale e ovviamente alla campagna elettorale che mi vede candidato sindaco a Sant’Agnello dove sono determinato a tornare ad indossare la fascia tricolore. Dopo deciderò quale sarà la scelta finale sul mio futuro percorso politico». Non sarà l’unico a decidere se sposare un’altra realtà. «Ufficalizzerò tutto assieme a Raffaele Apreda, capace e competente assessore del Comune di Sorrento».
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