1. far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta
2. rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
3. rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti
4. assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti
5. riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
6. recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
7. recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali
Per perseguire le suddette finalità, il presente progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a:
1. Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo
2. spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo
3. contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali
4. ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento
5. Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale 6. Dettare le norme che regolano l'accesso dei cittadini all'informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti
Da nord a sud, su tutto il territorio nazionale, i comitati territoriali organizzeranno volantinaggi, banchetti, iniziative per sensibilizzare le persone sulla problematica dei rifiuti e per raccogliere le prime firme a favore della legge. Il percorso legislativo è iniziato lo scorso 27 marzo con il deposito del testo in Corte di Cassazione. La quota necessaria per la presentazione della legge è di 50mila firme ma i promotori dell'iniziativa, forti dell'entusiasmo suscitato in tutto il paese e dei moltissimi comitati territoriali già costituiti contano di raccoglierne molte di più. Già il numero delle firme che verranno raccolte nel primo “Firma day” a partire da sabato e domenica prossima, dovrebbero dare l'idea di quanto sia forte la volontà degli italiani di voltare pagina in materia di rifiuti. Anche i cittadini dell’area vesuviana (Portici, S. Giorgio, Ercolano, S. Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco, Torre Annunziata, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale, Terzigno, Poggiomarino, S Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Castellammare di Stabia e Sorrento) organizzano gazebo per la raccolta delle firme insieme alle tante Associazioni e Movimenti impegnati da anni a promuovere la civiltà “zero waste”,preoccupati per una situazione irrisolta, come il disastro ambientale che ruota attorno al Parco nazionale del Vesuvio: la cava SARI, canale Conte di Sarno e le tante mini-discariche a cielo aperto hanno bisogno di essere bonificate. L'inquinamento dei terreni e delle falde, entrando nella catena alimentare mettono a rischio la salute e la biodiversità dell’intero ecosistema vesuviano e contaminando le matrici ambientali costituiscaono la causa principale dell’aumento di patologie croniche e tumorali. Contro tutto ciò i cittadini vesuviani sono da tempo impegnati nell'attuazione del progetto Zero Rifiuti entro il 2020 e si impegnano a sostenere, con la raccolta firme, il Disegno di legge d’iniziativa popolare “Legge Rifiuti Zero: per una vera società sostenibile”. La legge Rifiuti Zero è promossa da 150 associazioni, realtà sociali e comitati territoriali che mirano ad una riforma strutturale del sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e che punta fortemente sull'educazione ambientale. Se approvata la Legge Zero Rifiuti rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione verde basata sulle parole sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione, lavoro. L'obiettivo è di fondamentale importanza per la nostra vita e per quella dei nostri figli: si tratta di riscrivere il futuro. Testo della legge, comitati territoriali, materiali e informazioni su: http://www.leggerifiutizero.it/
Nessun commento:
Posta un commento