mercoledì 14 agosto 2013

Bici elettriche, ma i turisti dicono di “no"

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
 
Vico Equense - Biciclette elettriche a disposizione dei turisti: la paura è troppa e il servizio non decolla. Alcuni alberghi del territorio, per combattere contro i disagi derivati dallo stop dei trasporti pubblici dei mesi scorsi, hanno pensato a soluzioni alternative. Oltre alla classica «navetta», alcune strutture hanno noleggiato biciclette elettriche per facilitare gli spostamenti dei clienti, ma il servizio non riesce a decollare. A frenare gli stranieri è la paura di pedalare lungo le strade della penisola sorrentina, giudicate troppo pericolose. «La crisi del trasporto pubblico ha avuto ripercussioni devastanti sul turismo in costiera e sull’immagine del paese – ha affermato Luigi Dell’Amura, titolare del Grand hotel Moon Valley – Le strutture ricettive più decentrate, ovviamente, sono risultate le più penalizzate. Fortunatamente, il nostro albergo ha lavorato a pieno ritmo ma i clienti spesso si sono scontrati con la difficoltà di muoversi in penisola. Per far fronte all’ imbarazzante situazione abbiamo pensato di noleggiare una decina di biciclette elettriche e metterle a disposizione degli ospiti con il duplice obiettivo di facilitare loro gli spostamenti e dare un contributo per combattere l’ inquinamento atmosferico e ridurre le emissioni di anidride carbonica. Ci siamo, però, trovati difronte a uno strano fenomeno: il turista prende la bici una sola volta, fa un breve giro e si rifiuta di usufruirne ulteriormente perché spaventato dalle nostre strade, dal tipo di viabilità e dal comportamento degli automobilisti». Le biciclette, posizionate all’ingresso del Grand hotel Moon Valley, sono a pedalata assistita e riducono anche del 50 percento lo sforzo fisico nelle salite, dando la possibilità di effettuare passeggiate ecologiche con il minimo impegno. Una soluzione che attrae i turisti ma allo stesso tempo li spaventa.

«Ho fatto una prova facendo qualche giro in bici – ha continuato Luigi Dell’Amura – e mi sono immediatamente reso conto delle difficoltà che può incontrare una persona che non è originaria della zona e che non conosce le strade di Vico e dintorni. Non solo mancano del tutto le piste ciclabili, ma alla totale assenza di cultura in tal senso si accompagna un grado di inciviltà senza precedenti. Gli automobilisti, non appena vedono una bicicletta, suonano il clacson insistentemente per avere la strada libera, superano con un’elevata velocità e, spesso, accompagnano questo comportamento con frasi poco piacevoli. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se persone straniere o provenienti da altre regioni d’Italia restano abbastanza sconvolte e preferiscono affrontare viaggi interminabili in pullman, quelle rare volte in cui passano, piuttosto che sfidare il pericolo delle nostre strade in sella ad una bicicletta a pedalata assistita». A farne le spese sono innanzitutto gli operatori turistici, già messi a dura prova da un’emergenza- trasporti che proprio a Vico Equense ha determinato particolari disagi. A dispetto dell’estensione e del numero di abitanti, infatti, nella città equana nemmeno l’ombra di un taxi. Una situazione che rischia di penalizzare ulteriormente il turismo locale.

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