martedì 7 gennaio 2014

«Lega sorrentina, è solo ipocrisia»

Il consigliere Antonio D’Aniello boccia l’idea di un mini-partito della penisola 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Piano di Sorrento - «Un’iniziativa politicamente inutile ed ipocrita». Non è tutto oro quello che luccica. Almeno stando alla pesante bordata di chi, nel progetto della Lega sorrentina – il «minipartito» della penisola lanciato a braccetto nelle ultime settimane dai sindaci di Sorrento e Sant’Agnello, Giuseppe Cuomo e Piergiorgio Sagristani – non ci crede neanche un po’. Anzi. «Pensassero all’Unione dei Comuni…». Parole e musica di Antonio D’Aniello, consigliere comunale di opposizione in forza al Partito democratico a Piano di Sorrento. Che come ormai è divenuta tradizione, dalle colonne del suo blog ufficiale, non si tira mai indietro per commentare gli sviluppi del movimento caldeggiato dai vertici delle amministrazioni della costiera. Un tentativo già sposato con entusiasmo ovviamente anche a Piano di Sorrento, con le recenti adesioni degli assessori Vincenzo Iaccarino e Daniele Acampora, sostenuti dal consigliere Pasquale D’Aniello uscito dalla giunta nel corso dell’ultimo rimpasto messo a punto dal sindaco Giovanni Ruggiero. Gli scettici, sia chiaro, iniziano ad aumentare. Primi malumori sorti a Sant’Agnello, con le polemiche firmate dall’ex sindaco Gian Michele Orlando e dal consigliere di minoranza Pietro Gnarra.
 
A seguire, l’attacco da Piano di Sorrento lanciato da D’Aniello del Pd. «La nuova iniziativa lanciata da Sagristani&Cuomo, che sta raccogliendo adesioni anche nel nostro Comune, mi sembra un’iniziativa inutile ed anche un po’ ipocrita – scrive il consigliere sul suo blog -. Ipocrita perché gli stessi sindaci piuttosto che creare spazi politici, potrebbero (finalmente) creare uno spazio amministrativo, quale l’Unione dei Comuni, di cui sono circolate bozze di statuto, sono state fatte discussioni, ma alla fine non si è approdato a nulla. Se discutere francamente non può convincermi» Il progetto, secondo D’Aniello, è anche «inutile, cosa può rappresentare una “Lega della penisola sorrentina”, tralasciando ogni riferimento a ben altra Lega che ha prodotto solo danni al nostro Paese, alla fine non è utile cercare di essere forti all’interno della penisola, piuttosto le personalità politiche della zona dovrebbero smettere di pensare che a Vico Equense finisce il mondo. Sarebbe più utile che gli amministratori e politici locali iniziassero a frequentare le assemblee di partito, acquisire contatti nazionali che non usino la penisola per la solita “passarella elettorale”, ma che riconoscano gli amministratori locali come interlocutori. Spero come al solito di sbagliarmi e che la “Lega sorrentina” non sia un altro modo per tenere in caldo i soliti nomi e cercare di catapultarli sullo scenario regionale. Il campanilismo a mio avviso è rischioso e non paga. Aspettiamo gli ulteriori sviluppi per capire i prossimi passi». L’ultima stoccata: «Un consiglio agli animatori del movimento, cambiate nome, altrimenti nel prossimo post potrei chiamarvi leghisti…».

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