Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Delle vere e proprie crepe,
che si sono aperte in una
camera del reparto di medicina
provocando anche
una sorta di «abbassamento
del pavimento». In quel
momento, in stanza, c’erano
alcuni pazienti, preventivamente
trasferiti in un
altro locale del plesso per
permettere agli addetti ai
lavori e ai tecnici incaricati
dall’Asl Napoli 3 Sud di
avviare dei controlli immediati
che hanno subito
escluso rischi per la stabilità
dell’edificio. Si attende
soltanto una relazione definitiva
dagli «esperti» incaricati
dall’azienda sanitaria
di fare chiarezza sull’episodio.
Un documento atteso
già per le prossime ore.
Intanto, però, l’attività al
«Santa Maria della Misericordia
» prosegue senza
intoppi.
E’ ciò che è avvenuto negli
ultimi giorni all’ospedale di
Sorrento dove si è addirittura
temuto che il presidio
potesse essere anche sgomberato.
Un incubo sfumato
ben presto via dopo le verifiche
condotte in prima
linea da geometri e tecnici
in forza all’azienda sanitaria.
Eppure, il «giallo» sulla
stabilità del complesso
ospedaliero di Sorrento c’è
stato e una camera è stata
liberata per scongiurare potenziali
rischi per la salute
dei degenti. La stanza del
reparto di medicina finita
sotto la luce dei riflettori è
situata in un corpo di fabbrica
più recente, realizzato
negli anni Settanta. Parte di
struttura ben visibile dalla
strada, passeggiando lungo
il corso Italia.
Secondo le indiscrezioni
trapelate a caldo dopo le
verifiche commissionate
dall’Asl, pare che le crepe
- non troppo profonde
- siano una sorta di «sintomo
» dell’assestamento
dell’edificio. Potrebbe trattarsi
dunque di un limitato
e parziale cedimento della
costruzione senza che ne
possa conseguire un’autentica
«compromissione»
dell’equilibrio complessivo
dello stabile. Un fenomeno
che riguarda generalmente
le fondazioni, ma che può
presentarsi anche nelle murature
per cali dovuti a ritiri
delle malte. Alcune voci
di corridoio, inoltre, dicono
che le lesioni riscontrate
nella camera possano essere
anche legate a una lievissima
scossa di terremoto
registrata nel Napoletano
alcuni giorni fa. Niente di
grave, nulla che ha messo
in allarme gli esperti ma
che la struttura di corso
Italia avrebbe in ogni caso
leggermente avvertito.
Così, mentre al «Santa Maria
della Misericordia» una camera
viene sgomberata, in
Regione si continua a lavorare
sodo sul maxi progetto dell’ospedale unico della
penisola sorrentina che
dovrebbe essere realizzato
nella vicina Sant’Agnello, lì
dove è attualmente ubicato
il distretto locale dell’Asl.
Sulla questione, si attende
il lasciapassare ufficiale da
parte della commissione
sanità il cui presidente, il
consigliere Michele Schiano,
giorni fa fece trapelare
grande interessa su un’opera
dai costi faraonici (circa
105 milioni di euro stando
allo studio di fattibilità
approvato dai sei Comuni
della Terra della Sirene).
«Si tratta - disse il presidente
della commissione
sanità - di un’iniziativa sicuramente
meritoria e che
come organismo non possiamo
non tenere in grande
considerazione».
Il maxi-progetto
dell'ospedale unico della penisola
sorrentina
viene seguito in
prima persona da
Vincenzo Iaccarino,
ex vicesindaco
del Comune di
Piano di Sorrento
(attualmente ricopre
la semplice
carica di assessore)
che, nonostante
le polemiche e
gli scetticismi dei
colleghi di alcuni
mesi fa, non ha
mai voluto perdere
fiducia su
questo «sogno»
che potrebbe finalmente
arrivare a un punto saliente
a stretto giro con un atto
ufficiale di un organo della
Regione Campania: cioè il
sì della commissione sanità
presieduta dal consigliere
Schiano.
A quel punto l’ospedale
unico diventerebbe un
obiettivo anche dell’ente
del governatore Stefano
Caldoro che sta monitorando
con interesse la situazione.
Anche perché sostenuta
al meglio da tutti gli amministratori
della penisola
sorrentina.
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