giovedì 2 gennaio 2014

Seiano, il viadotto Rivo d’Arco divide ambientalisti e politici

Fonte: Claudia Esposito da Il Mattino 

Vico Equense - L’amministrazione comunale prende tempo per decidere sul destino del viadotto del Rivo d’Arco, la struttura approvata nel 2006 dal commissariato di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque a servizio del depuratore di Punta Gradelle. Il civico consesso ha infatti bocciato la mozione presentata dai consiglieri di opposizione della lista civica «In movimento per Vico» in cui si chiedeva di attivarsi con il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per chiedere l’annullamento in autotutela dell’atto che ne autorizzò all’epoca la costruzione e permetterne di conseguenza la demolizione. Un’opera da sempre nel mirino degli ambientalisti e che nel passato ha anche sollevato perplessità della Soprintendenza e dell’Autorità di Bacino, anche per la collocazione in zona 1B del Put, sottoposta a tutela. «Il viadotto doveva servire inizialmente per trasportare i materiali di risulta degli scavi e poi i fanghi – commenta il consigliere Natale Maresca – ma non è servito durante i lavori in galleria né servirà per gli scarti della depurazione, che impiegheranno massimo due camion al mese. Mezzi pesanti che comunque percorreranno la parte più tortuosa di via Murrano. Inoltre, il tracciato di questo che si può definire ”Equamostro“ non può essere riadattato per la normale circolazione data la scarsa larghezza della sede stradale e la mancanza di strutture laterali di protezione. Abbiamo deturpato inutilmente il vallone del Rivo d’Arco – continua Maresca -, è uno sfregio».
 
Più aperta a soluzioni alternative di recupero l’altra civica di opposizione, «Forza del Sud»: «Non c’è dubbio che l’opera sia stata mal realizzata – replica il consigliere Giuseppe Dilengite, sindaco proprio negli anni in cui nasceva l’ipotesi viadotto – nel periodo in cui si decideva di questi lavori, l’amministrazione da me guidata venne fatta cadere e la città non poté essere ben rappresentata ai tavoli su questi temi. Oggi però possiamo convocare una conferenza di servizi con tutti i soggetti coinvolti per vedere come far diventare quel percorso una strada a servizio della città. Anziché buttare soldi pubblici per la demolizione, si potrebbero valutare ipotesi alternative per snellire la difficile circolazione sul ponte di Seiano o magari pedonalizzare la marina d’Aequa». L’ipotesi del recupero trova anche il favore del sindaco, Gennaro Cinque: «Tra pochi mesi, salvo imprevisti, ricominceranno i lavori del depuratore e dovrebbe essere ultimata la galleria. Magari, risistemando il tracciato, si potrebbe pensare a una strada a senso unico durante l’estate per la spiaggia di Seiano».

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