martedì 18 novembre 2014

Demolizione ecomostro di Alimuri, la Giunta chiarisce la destinazione futura dell’area

Vico Equense - L’ecomostro di Alimuri, lo scheletro di cemento da 18mila metri cubi che deturpa una delle spiagge più belle della Penisola Sorrentina, verrà abbattuto il 30 novembre prossimo. La svolta nell’aprile di quest’anno, quando è stata finalmente dichiarata l’illegittimità dell’opere. Il Comune ha annullato l’accordo stipulato nel 2007 tra la società Saan, proprietaria della struttura, e i vari enti coinvolti per il quale alla demolizione avrebbe dovuto far seguito la costruzione di un edificio dello stesso volume su un altro sito da individuare. La Giunta del Sindaco Gennaro Cinque, dopo le polemiche di questi giorni, chiarisce definitivamente la destinazione futura di quell’area: “Una volta demolite le opere – spiega Antonio Elefante, assessore ai lavori pubblici - e messo in sicurezza il sito, il Comune redigerà un progetto di riqualificazione ed utilizzazione ad uso pubblico dell’area, acquisendo pareri e autorizzazioni. L’intervento sarà affidato ai privati attraverso gara pubblica in regime di concessione. Il progetto prevederà la messa in sicurezza definitiva del costone e la sistemazione razionale e condivisa dell’area ai fini turistici (stabilimento balneare). L’opera, attraverso l’istituto del project financing, consentirà al Comune di avere un evidente ritorno economico e sociale”, conclude l’Ingegnere Elefante. Questa previsione, meramente indicativa, non può non tenere conto di alcune circostanze: L’area anche a seguito della demolizione dell’ecomostro resterà di proprietà privata della soc. SAAN srl. Sull’area esistono vincoli di inedificabilità assoluti a natura paesaggistica ed urbanistica che non consentono la realizzazione, di fatto, di alcun progetto di sviluppo e/o di uso. Sull’area vige il vincolo di inedificabilità assoluto imposto dal vigente PSAI che ha previsto per tale area (zona rossa) rischio molto elevato da dissesto di versante. Sull’area, anche dopo la esecuzione dei lavori di bonifica temporanea e ad avvenuta demolizione, continueranno a permanere le ordinanze di interdizione sia della Capitaneria di Porto che dei Comuni interessati (Vico Equense e Meta).
 
I costi da sostenere (sia con intervento privato che con intervento pubblico) per una bonifica e messa in sicurezza definitiva dell’area ammontano a diversi milioni di euro e in ogni caso non garantirebbero un uso sicuro dell’area per la presenza a circa 100 mt più in alto della strada statale sorrentina aperta al pubblico e agli avventori di ogni tipo. Che un tentativo, in fine, di realizzare un progetto d’uso per stabilimento balneare è stato già esperito senza successo dalla stessa proprietà SAAN srl, la quale ha ottenuto un secco diniego da parte della Soprintendeza ai BB.AA. di Napoli, della Provincia di Napoli e della Autorità di Bacino ,e che quindi dimostra la pratica impossibilità di prevedere alcun che su tale area.

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