Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Una chiazza marrone, extralarge, a dir poco inquietante. Che ha invaso di colpo il mare di Sorrento, quello che per il compianto Lucio Dalla faceva innamorare Caruso perché luccicava ma che ieri mattina ha iniziato a prendere le sembianze di una discarica a cielo aperto. Di buon'ora, complice un temporale, un'autentica valanga di fanghiglia è venuta giù in pochi minuti nello specchio d'acqua compreso tra Marina Grande e il porto, proprio dove da giugno vige il divieto di balneazione "suggerito" dall'Arpac. Un'immagine shock "catturata" anche dai turisti appostati sui belvedere di via Correale e che ha fatto il giro dei siti internet suscitando polemiche e accuse. Scoppiato l'allarme, la Capitaneria di Porto di Sorrento ha in tutta fretta avviato "indagini" lampo per venire a capo della situazione e fornire una spiegazione. Secondo gli accertamenti, non c'è stato il temuto collasso del depuratore di Marina Grande ne si tratta di scarichi abusivi. Tutta "colpa" - stando alla versione dell'ufficio marittimo - del rivolo che parte dalla collina e che si snoda nelle "curve" dei Vallone dei Mulini: il fìumiciattolo, che sbocca direttamente alle spalle del pontile del porto, a causa dell'incessante pioggia ha portato via terreno e pietre "vomitando" poi in mare tutti i detriti raccolti nel percorso verso il golfo.
Eppure, manco a dirlo, soprattutto sui social network, è montata la bagarre anche per la grana inquinamento, autentica piaga che mette a repentaglio la salute della risorsa mare e di chi pensa bene di fare un tuffo nonostante l'incubo di immergersi in un'acqua putrida, costretta a dover "accogliere" batteri fecali e rifiuti. Anche perché, mentre i sindaci dialogano con la Regione per tentare di accelerare nei completamento del maxi depuratore di Punta Gradelle (l'impianto doveva entrare in funzione lo scorso 30 luglio ma i lavori non sono ancora terminati), a Sorrento e dintorni rimane di grande attualità l'emergenza degli sversamenti fognari fuorilegge su cui pendono da tempo esposti dettagliati trasmessi dal Wwf della penisola sorrentina ai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. E tutto ciò al di là del ruolo recitato dal movimento "La grande onda" che, nato spontaneamente su Facebook oltre un mese fa, può già contare su oltre 6nila iscritti che lottano per avere un mare finalmente pulito, sano. Tanto da produrre un documento oggi ai vaglio dell'assessore regionale all'ambiente Fulvio Bonavitacola e incidere sul dibattito. Di certo, terreno o meno, sale la tensione. La macchia marrone, avvistata persino dalle curve di Punta Scutolo, è sparita dopo un paio d'ore, "ripulita" dai gioco delle correnti. Ma se Sorrento "piange", gli altri Comuni non ridono. Il maltempo ha mandato in tilt alcune condotte tanto da "costringere" il sindaco di Meta Giuseppe Tito - coordinatore perle amministrazioni della penisola del tavolo tecnico per la tutela del mare - a predisporre un immediato sopralluogo nei rivi e, in particolare, in prossimità degli scarichi situati lungo tutta 1a costa. Al suo fianco, ovviamente, anche tecnici della Gori chiamati a valutare l'incidenza del famoso "overflow". Ovvero quel meccanismo idraulico che-in presenza di pioggia superiore alla inedia - prevede un incremento dei flusso che "invade" le tubature e che. in caso di portata eccessiva tra acque bianche e nere, fa tracimare i liquami nel "troppo pieno" sversando di tutto in mare.
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