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| Ferdinando De Martino |
Vico Equense - E’ stata riaperta stamattina alla circolazione veicolare e pedonale via C. Colombo, ad appena due giorni dall’evento franoso che ne aveva determinato la chiusura sia ai veicoli che ai pedoni. La riapertura e’ stata possibile grazie al fermo impegno dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Benedetto Migliaccio, ed all’opera del Servizio Protezione Civile, che dopo la frana ha immediatamente avviato le procedure per l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza. Già nella stessa giornata in cui si era verificata la caduta di materiale tufaceo sulla strada, era stata effettuata un’attenta ricognizione del costone interessato dal movimento franoso dai tecnici comunali e del Genio Civile della Regione Campania, al fine di individuare eventuali criticità in atto e gli interventi necessari a mitigare il pericolo. A questo scopo è stata innanzitutto eseguita una bonifica dell’area interessata dal distacco di materiale, per eliminare altro materiale instabile e quindi potenzialmente pericoloso. E’ stata poi predisposta la realizzazione di un’opera di ingegneria naturalistica in pali di castagno, in modo da rendere la struttura meno impattante, ma soprattutto da realizzare velocemente. Infatti in considerazione del periodo estivo di grande afflusso, era necessario riaprire la via C. Colombo in tempi rapidi, in quanto unica strada di accesso, sia per i veicoli, che per i pedoni, per la Marina di Vico, anche perche’ la pedonale via Vecchia Marina di Vico è chiusa da anni per pericolo di frana. Sia la rimozione del materiale franato, sia la pulizia del costone e infine la realizzazione della struttura in pali di castagno - come sottolineato dal Responsabile delle Protezione Civile Ferdinando De Martino - è avvenuta in tempi ristretti, con lo scopo prioritario di evitare ulteriori disagi e penalizzazioni alle attività turistiche della marina di Vico, e soprattutto ripristinare il servizio di trasporto pubblico dell’EAV, servizio vitale per gli spostamenti da e per la spiaggia di Vico.
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