Il dibattito è aperto...
di Anna Guarracino
Vico Equense - A Torre Annunziata, si sono riuniti, presso il Liceo Statale Pitagora-Croce tutte le RSU e i TASS dei Distretti Scolastici 36, 37, 38 e 39 per partecipare al Seminario di Formazione organizzato dalla Cisl-Scuola –Area Metropolitana di Napoli in collaborazione con l’IRSEF-IRFED.
Si è parlato della legge 107/2015 e della Contrattazione d’Istituto.
Dopo i saluti iniziali, ha introdotto la presentazione delle tematiche in discussione il Segretario Generale della Cisl-Scuola, Rosanna Colonna.
Ad illustrare le dinamiche della Contrattazione d’Istituto è stata la prof. Maria Romano che, con chiarezza di veduta, più volte, ha evidenziato il delicato ruolo delle RSU nella trattazione contrattuale con i Dirigenti delle scuole, anche alla luce delle novità introdotte dalla recente Riforma della Buona Scuola (L107/2015), .
La professoressa ha anche invitato i presenti a scegliere al tavolo delle trattative preferibilmente la via della moderazione e della buona rappresentanza delle istanze dei lavoratori al fine di favorire la stesura di un valido e condiviso contratto integrativo d’Istituto capace di garantire il sereno svolgimento del servizio sul posto di lavoro di tutti gli operatori della Scuola.
Solo più tardi, ha preso la parola il prof. Alfonso Micuccio e ha presentato, in sintesi, gli articoli della legge 107/2015 sottolineandone in particolare tutti gli aspetti più critici, soprattutto quelli relativi al Reclutamento, alla Mobilità e alla Valutazione dei docenti e dei dirigenti.
Da qui è scaturito un interessante dibattito volto a chiarire dubbi, contraddizioni e perplessità sulle novità in atto, ma anche sulle vecchie questioni, come quelle inerenti agli stipendi bloccati e ai contratti non rinnovati.
L’incontro ha sicuramente chiarito alcuni punti oscuri della Riforma, ma non ha esaurito il confronto e il dibattito che quindi continueranno nelle prossime assemblee distrettuali.
Di certo la discussione sulla scuola resta aperta e accesa, alimentata come è dal fuoco del dissenso e dal malcontento di gran parte degli operatori della scuola che si sentono offesi nella propria dignità professionale ed umana da una legge imposta, e non condivisa, da uno Stato che non li rende giustizia né come lavoratori né come cittadini.
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