Giuseppe Petrarca, Adele Paturzo e Carlo Alfaro |
Sono intervenuti all’evento gli artisti: Marco Palmieri, attore, Alessandra Guastafierro, cantante, e la direttrice dell’Accademia On Broadway, la regista teatrale Eleonora Di Maio, tutti offrendo la propria arte per discutere del tema della pazzia. Esperto di valutazioni in campo assicurativo, e fattivo collaboratore di Medici Senza Frontiere, Petrarca già nel 2013, col suo primo medical thriller Inchiostro rosso, ha riscosso uno strepitoso successo di critica e pubblico, che ora questa seconda opera sembra destinata a bissare, come si evince bene dalla recensione di Annamaria Barbato Ricci: “Giuseppe Petrarca mostra una capacità di scrittura e un’abilità nell’intrecciare vicende e personaggi vasta e raffinata, e una notevole cultura e padronanza anche su argomenti lontani dalle sue competenze professionali e che rappresentano generalmente anche dei tabù, come la giungla delle sperimentazioni farmacologiche, talvolta spregiudicate che possono presentare impatti catastrofici sugli esseri umani. Finendone senza fiato la lettura, rifletto che si tratta di un libro ad approcci plurimi: per i giallisti appassionati, un’opera convincente, con tutte le giuste dosi volte ad affascinare anche i più ‘scafati’, consumatori seriali di thriller; per chi ama la narrativa, un’approfondita TAC degli animi umani, a partire dal profilo accurato e attento del protagonista, il commissario Lombardo, focalizzato nella sua personalità complessa e stimolante. La vicenda, spinosa, ha come scenario gli OPG, ovvero quelli che un tempo si chiamavano ‘Manicomi Giudiziari’, realtà ‘disumane’, affollate di ‘Corpi senza storia’. L’Autore squarcia le tenebre su una ‘vergogna sociale’ che in genere rimuoviamo o rifuggiamo. Il commissario Cosimo Lombardo è uomo interiormente macerato, con una capacità intuitiva sopraffina, ma anche una sensibilità interiore di prim’ordine che gli dà le antenne per intercettare la malvagità e l’ambizione di animi umani decomposti dal demone di un’esistenza parossisticamente egotistica, vissuta unicamente nella prospettiva di grattare dalla Terra e dalla società il massimo di quello che si riesce a ottenere a proprio vantaggio. Nella vicenda narrata da Petrarca, il ‘vero’ assassino è tutta la compagnia di giro dei potenti, dei raccomandati, degli arroganti: insomma la malerba che quotidianamente incontriamo. Una nota di merito va, infine, alla copertina di Ugo Ciaccio che ha saputo trasporre in un’immagine emblematica il concetto dei corpi senza storia che, come ombre o spettri, sono gli ‘ospiti’ degli OPG. Proprio quello che Franco Basaglia combatté tutta la vita”.
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