De Luca jr entra nella segreteria Pd
Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno
Estate torrida che fa da preambolo ad un autunno che sarà politicamente caldissimo. Ieri, a sorpresa visto che non era previsto, ha fatto il suo ingresso in segreteria regionale dem, Piero De Luca, che ringrazia «il segretario Tartaglione per aver pensato ad un mio coinvolgimento più diretto e operativo» e spiega: «Il Pd campano ha bisogno di rilanciarsi su programmi e idee. La mia preoccupazione sarà quella di lavorare per l'unità del partito, anche a Napoli». Il primogenito del governatore si occuperà, infatti, del programma e di organizzare le feste dell'Unità (itineranti) in vista dei congressi provinciali. Compreso quello napoletano che si celebrerà in autunno e che ha visto già schierato con parte delle truppe il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Che gioca su più tavoli, par di capire. Da una parte ha cominciato il suo viaggio a Napoli, da Fuorigrotta, parlando di un Pd «assente e privo di iniziativa politica», dichiarando, per la prima volta, di volersi «occupare del partito» e affidando a Nicola Oddati, non proprio un deluchiano di vecchia pezza, il compito di sondare e aggregare una maggioranza alternativa all'asse di ferro tra i due pezzi da novanta Topo e Casillo. Almeno è questo quello che ha voluto far credere e sta continuando a far credere. Anche al Guardasigilli Andrea Orlando. La scorsa settimana i due si sono incontrati a Palazzo Santa Lucia (incontro richiesto da De Luca, fanno sapere gli orlandiani) e avrebbero parlato anche di congresso provinciale.
Il governatore avrebbe chiesto al capocorrente Dems di non presentare un proprio candidato. La risposta? Picche. Per ora, che non vuoi dire per sempre, Orlando ha intenzione di far scendere m campo al congresso un suo uomo, «in piena autonomia, come per il nazionale». Si vedrà. È a questo punto che evidentemente De Luca ha capito di non avere i numeri per una maggioranza alternativa. Da qui la mossa di far entrare il figlio in segreteria e tentare di rompere l'asse Topo-Casillo. Supposizioni? Illazioni? Ai più appare come una tregua tra deluchiani e casilliani, questo è un dato. Come anche che non fosse previsto nessun allargamento della segreteria regionale se non a settembre. Tant'è che allora è prevista l'entrata delle minoranze. Come spiega in una nota il Pd regionale: «Si è riunita in mattinata la segreteria regionale del Partito democratico della Campania. Nel suo intervento, la segretaria Assunta Tartaglione ha comunicato di aver provveduto a un'integrazione dell'organismo, con l'ingresso di Piero De Luca. La stessa segretaria ha quindi espresso la volontà di condividere questo percorso anche con le altre aree e mozioni nazionali del partito, per ripartire dopo la pausa estiva con nuove energie e affrontare nel migliore dei modi le sfide che attendono il Pd della Campania. La segreteria ha inoltre convocato per il 7 settembre la Direzione regionale, che avrà all'ordine del giorno l'approvazione del regolamento per i congressi provinciali. Se c'è una pace temporanea e opportunista, vuoi dire che il vero obiettivo di De Luca senior è la segreteria regionale, non la provinciale che potrebbe mollare dinanzi «a un nome autorevole». A chi la scelta non è proprio piaciuta, sono gli orlandiani ovviamente. Che non apprezzano l'entrata di Piero De Luca e, come spiega Peppe Balzamo, non intendono entrarci, ma chiedono una commissione regionale «nella quale discutere dei regolamenti in vista della prossima direzione». Ps: Piero è il terzo dal cognome politicamente blasonato nella squadra regionale: accanto a De Luca jr, d sono anche Mario Casillo e Leonardo Impegno. Non proprio degli sconosciuti.
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