martedì 19 dicembre 2017

Migranti, guerra dei posti. Il prefetto avvia “indagini”

I comuni della penisola Sorrentina ripetono: “Non ci sono edifici liberi”. Da Napoli accertamenti sulla reale in disponibilità di strutture pubbliche 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Penisola sorrentina - In stand-by. Almeno per il momento. Anche se non è affatto escluso che a inizio gennaio possa esserci un altro vertice per trovare una soluzione. Fatto sta che per l'accoglienza dei migranti in penisola Sorrentina non ci sono sbocchi. E a quanto pare la prefettura di Napoli intende “indagare” sui comuni. Proprio come se non si fidasse al 100 per cento delle comunicazioni dei sindaci che dichiarano in tutte le salse di non avere alcun posto a disposizione per i rifugiati politici.

Silenzio tombale 

L'ultimo aggiornamento tra le parti risale alla settimana scorsa quando ci fu uno scambio di lettere tra Prefettura e comuni. I sindaci - che dovrebbero scovare opzioni per ospitare 240 rifugiati politici - hanno nuovamente dichiarato di non possedere alcun immobile libero da destinare ai profughi. L'unica strada percorribile è quella legata alla potenziale disponibilità delle parrocchie. Il fronte è aperto, ma non ci sono spiragli. C'è silenzio, dunque, tra Prefettura e amministrazioni anche se non sono esclusi “controlli”.

Gli accertamenti
Il discorso è molto chiaro: a Napoli non è gradita l'assenza di comuni della penisola sorrentina nel circuito dell'accoglienza. Anche perché bandi prefettizi, destinati anche a privati, vanno puntualmente deserti. In tal senso, l'ultima indiscrezione dà la prefettura intenzionata ad agire in prima persona. Come? Facendo una scorta di ulteriori screening sui patrimoni immobiliari in mano e alle amministrazioni. Anche se è evidente che in penisola Sorrentina le assenze di edifici liberi è acuita dalla mancanza di strutture confiscate alla criminalità organizzata che possano risultare idonee l'accoglienza dei rifugiati politici.

Niente protocollo 

Le amministrazioni, evidentemente, rimangono ferme sulle proprie posizioni e non intendono sottoscrivere il noto protocollo Anci che - come precisato pure dal prefetto di Napoli Carmela Pagano - se adottato prevede il taglio del 50 per cento dei migranti destinati alla penisola Sorrentina. Cioè da 240 a 120. Intanto vanno avanti nell'ombra i contratti di contatti tra i sindaci e la Curia. Ma come a più riprese ha ripetuto l'arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia Francesco Alfano non possono esserci in imposizioni. L'ultima parola spetterà alle singole comunità parrocchiali, alla luce anche della disponibilità di posti. Fatta la somma, ecco il totale: è un cane che si morde la coda.

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