Anche Cecchi Paone a Sorrento per il flash mob contro il Comune «No alle discriminazioni, questo luogo è per tutti». La città si divide
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Un bacio omosessuale nel chiostro di San Francesco. Proprio lì, a quattro passi dal monastero e dalla chiesa, in uno dei luoghi-simbolo della devozione religiosa del popolo sorrentino. Ecco la risposta dell'Arcigaye del Collettivo studentesco al sindaco Giuseppe Cuomo, «reo» di aver impedito la celebrazione dell'unione civile tra il napoletano Vincenzo D'Andrea e il compagno Heriberto Vasquez all'interno della struttura. Un gesto destinato a far discutere e a inasprire la contrapposizione tra chi reputa il chiostro un luogo sacro, come tale non adatto a ospitare matrimoni gay, e chi invece lo vorrebbe aperto a tutti, omosessuali inclusi, come prescrive la legge. Un concetto, quest'ultimo, ribadito con forza dal conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone: «Siamo qui per chiedere il ripristino della legalità. Se il sindaco Cuomo indossa una fascia tricolore con lo stemma della Repubblica, è perché trai suoi compiti c'è anche e soprattutto quello di far rispettare la Costituzione e le leggi. È inaccettabile che in un luogo meraviglioso come il chiostro di San Francesco possano celebrarsi matrimoni soltanto tra eterosessuali». n riferimento è alla legge Cirinnà che equipara i matrimoni alle unioni civili, prescrivendo che debbano svolgersi secondo le stesse modalità. Il che non è avvenuto a Sorrento, dove il sindaco si è opposto al rito tra due gay sebbene nel chiostro si celebrino ogni anno più di 500 cerimonie tra eterosessuali. Una decisione che Cuomo ha motivato con un pregresso accordo con i frati francescani che occupano un piano del complesso di proprietà comunale: sì alla celebrazione dei matrimoni civili tra eterosessuali, no alle unioni tra persone dello stesso sesso.
Ed è proprio questa giustificazione a spingere Antonello Sannino a parlare della vicenda come di un caso di apartheid: «È indegno che, nel 2018, il primo cittadino compia simili discriminazioni - attacca il leader napoletano dell’Arcigay - II nostro non è uno sfregio al sentimento religioso, ma una b attaglia per la laicità dello Stato e per la parità di diritti». È in questo clima che circa 200 ragazzi invadono pacificamente il chiostro di San Francesco e simulano, davanti a decine di turisti increduli e divertiti, la celebrazione di un matrimonio omosessuale. A turno, con il capo coperto da un velo, coppie di giovani raggiungono il centro del chiostro e fingono di pronunciare il fatidico «sì» davanti a un ufficiale dello stato civile e tra due ali di folla festante. L'apoteosi arriva quando due ragazzi dello stesso sesso si scambiano un bacio tra gli applausi dei presenti. Tra questi di versi esponenti politici locali e Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, secondo il quale il comportamento del sindaco Cuomo rischia di provocare un danno economico e d'immagine alla città: «Molte coppie omosessuali stanno protestando per quanto accaduto a Vincenzo ed Heriberto. Sorrento è una meta internazionale, dove gli ospiti non si aspettano comportamenti di stampo medievale da parte degli amministratori, n primo cittadino chieda scusa ed eviti di mantenere una posizione sbagliata». La mobilitazione contro il numero uno del Comune, dunque, è destinata a proseguire. La coppia alla quale è stato negato il chiostro di San Francesco ha già annunciato ricorso al Tar contro la decisione del sindaco. Nei confronti di quest'ultimo, però, i manifestanti minacciano di rivolgersi anche al prefetto: «La legge non ammette discriminazioni e Cuomo dovrà rispondere del suo comportamento». Lo scontro è destinato ad arrivare persino in Parlamento con la deputata Valeria Valente (Pd) che promette di difendere le unioni civili da Sorrento a Roma: «Costringeremo qualsiasi maggioranza a fare i conti con la necessità di proseguire sulla strada avviata con la legge Cirinnà. Lo faremo sempre e ovunque, anche nei tenitori do ve, attraverso decisioni oscurantiste e illiberali, le amministrazioni mettono in discussione le conquiste civili faticosamente centrate negli ultimi anni». Ma che cosa ne pensano i sorrentini? n flash-mob organizzato da Collettivo studentesco e Arcigay offre l'occasione per un confronto tra due diverse linee di pensiero. «Le associazioni Lgbt non sanno che cosa sia il rispetto - spiega una residente - n chiostro di San Francesco è un luogo sacro, dove diverse generazioni hanno seguito il catechismo e dove operano i frati che tanto hanno fatto per la città: la celebrazione di un matrimonio omosessuale sarebbe stata una vergognosa provocazione». Sul fronte opposto, molti chiedono che il luogo sia aperto alle unioni gay: «Qualcuno dimentica che qui si celebrano anche riti tra persone divorziate: quando la smetteremo di cedere al bigottismo e all'intolleranza?».
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