domenica 14 maggio 2023

Alleggerire la Costiera dai bus turistici

di Luigi De Falco, consigliere regionale e presidente di Italia Nostra Napoli – La Repubblica Napoli 

Nel mentre il Giro d'Italia attraversava la nostra "Divina Costiera" percorrendo anche lo stesso tratto della statale 163 "Amalfitana" dove ancora si lavorava per recuperare le lamiere del bus nel quale ha perso la vita il suo giovane autista di appena trenta anni, associazioni e liberi cittadini erano ai margini della strada con striscioni e manifesti, protestando per l'insicurezza della viabilità. Ebbene, sembrerà pure inopportuno dirlo in questo triste momento, ma il carico eccessivo del traffico automobilistico e, in modo particolare, dei bus granturismo in Costiera deve certamente ridursi. A fronte di incentivare e incrementare piuttosto il trasporto pubblico via mare con l'adeguamento dei porti, si è privilegiata la loro trasformazione in porti turistici e si vanno realizzando gallerie e parcheggi in roccia, addirittura anche per gli autobus turistici, in quelle aree la cui elevata pericolosità idrogeologica è riconosciuta, e confermata dagli ulteriori eventi luttuosi succedutisi sistematicamente in passato nemmeno lontano. Lutti che è miope e colpevole attribuire al caso. Dunque, si continuano a mietere vittime spingendo verso una politica del congestionamento della Penisola Sorrentina e Amalfitana e del trasporto su gomma in Costiera, del tutto opposta a quella prevista (e prescritta) dal Piano urbanistico e territoriale della Penisola Sorrentina e Amalfitana (il Put), approvato anche - e non è un caso - con valenza paesaggistica, che prevede di integrare il sistema di trasporto su fune, ancor oggi limitato alla funivia da Castellammare al Monte Faito realizzata negli anni '50. Il Put prevede infatti che dal Faito si diramino nuove funivie in discesa verso le due coste, proprio allo scopo di alleggerire la strada statale dal carico veicolare, sempre più limitandolo soltanto a chi vive e lavora in quei delicati territori, ad integrazione del trasporto pubblico via mare e quello terrestre su ferro, con il fine esclusivo di ridurre la crescente compressione e non certamente per aggiungere ulteriori traffici. 

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