di Francesca Mari Il MattinoGiuseppe Russo
Un anno al timone dell'Asl Napoli 3 Sud per il direttore generale Giuseppe Russo, insediatosi nell'agosto del 2022. Medico specialista in otorinolaringoiatria e in igiene e medicina preventiva a indirizzo tecnico-ospedaliero, Russo è approdato dal contesto già complicato del Cardarelli - dove era direttore sanitario - alla direzione dell'azienda ospedaliera che conta il maggior bacino d'utenza della Campania, circa un milione e 200mila persone per i 57 Comuni che si estendono da Nola alla Penisola sorrentina. Direttore, è esplosa la questione dell'ospedale unico in penisola sorrentina. Il sindaco di Sant'Agnello Antonino Coppola mette in discussione l'opera, ma il presidente della Regione Vincenzo De Luca conferma che l'ospedale si farà. «Credo che ci sia qualcosa che non quadra nei propositi di chi si oppone. Il progetto risale a dieci anni fa e in questi anni sono stati fatti tutti i controlli di sorta per la sicurezza e l'efficienza sanitaria. Come mai opporsi solo ora? È un po' come rifiutare il dolce dopo un banchetto copioso. A mio avviso un ospedale nuovo, in grado di offrire un impeccabile servizio sanitario, è anche un ritorno di immagine per la Penisola di fronte ai turisti». Anche in provincia si susseguono le aggressioni a medici e infermieri nei Pronto soccorso. Come si esce da questa emergenza? «La mia posizione è chiara. Credo che il personale del sistema di emergenza-urgenza (non solo medici di Pronto soccorso, ma anche anestesisti, radiologi, chirurghi, infermieri) debba essere meglio retribuito e più tutelato. Abbiamo bandito numerosi concorsi ma sono andati deserti. C'è una fuga di medici all'estero, persino in Arabia Saudita dove le condizioni sono migliori. Qui, purtroppo, e soprattutto in Campania l'accesso ai Pronto soccorso riguarda per il 65-70 per cento codici bianchi e verdi. Una enormità. Non c'è un uso consapevole dei Pronto soccorso, il sistema esplode e le aggressioni aumentano».
Qual è il suo piano d'azione? «Ho già avuto un incontro con il prefetto e ho chiesto drappelli di polizia in tutti gli ospedali». Bisogna militarizzare la sanità? «Assolutamente no. Ritengo piuttosto che vada rafforzato il sistema di medicina territoriale con le case di comunità e vada creato un sistema di rete tra tutti i professionisti della sanità. Sto lavorando a uno studio di fattibilità per capire se è possibile creare un punto di primo intervento per soli codici bianchi e verdi». L'Asl Sud ha il bacino d'utenza più grande della provincia. Questo spiega il defluire dei pazienti ai Pronto soccorso del capoluogo? «Reggiamo bene le nostre richieste. Ma è anche evidente che i nostri due ospedali Dea di primo livello, Nola e Castellammare, non dispongono dei servizi dei Dea di secondo livello per cui in alcuni casi siamo costretti a dirottare i pazienti altrove. Ma ora che la Regione ha acquistato l'area delle Terme per il nuovo ospedale di Castellammare, il mio obiettivo è di renderlo Dea di secondo livello». Quali sono i traguardi raggiunti in questo primo anno? «Il bilancio è positivo. Già a settembre dell'anno scorso abbiamo attivato tre centri anti-diabete: c'è n'erano 11, l'obiettivo è arrivare a 17. Presto apriremo i centri a Portici e Nola. Abbiamo attivato i punti prelievo in tutti i distretti e abbiamo promosso la campagna di prevenzione oncologica nei comuni, oltre all'azione di microchippatura degli animali domestici per prevenire malattie infettive. Ma il risultato che rivendico, cosa mai accaduta prima, è l'assunzione in due step del personale precario: circa 600 assunti mentre agli altri abbiamo prorogato il contratto di sei mesi. Ottimi risultati vantiamo nella campagna vaccinale antinfluenzale con circa 150mila somministrazioni e a breve partirà quella anti-Covid per i fragili». E le azioni in campo per gli ospedali? «È in corso un potenziamento di tutti i presidi sanitari. A Castellammare è stata attivata la risonanza magnetica e a breve riaprirà la terza sala operatoria; a Nola sono in atto lavori di riqualificazione e sarà attivata anche lì la risonanza magnetica; a Sorrento sono terminati i lavori per la rianimazione, a Gragnano presto apriremo l'ospedale di comunità. Lavori sono in corso anche al Maresca di Torre del Greco per la realizzazione dell'Osservazione breve intensiva e degenza breve. Inoltre, abbiamo assunto venti cardiologi».
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