martedì 16 gennaio 2024

Capri, Federalberghi e l'area marina "Diciamo no ai Faraglioni off limits"

Alzata di scudi contro il dossier dei Comuni "Più che proibire transito e balneazione crediamo che serva una fruizione più green dell'intera zona"

di Pasquale Raicaldo - La Repubblica Napoli

Capri - I Faraglioni di Capri non siano un "santuario". O meglio: giusto proteggerli e tutelarli, meno condivisibile immaginare una zona off-limits per i turisti. Arriva da Federalberghi e da altre associazioni del territorio riunite nel "Tavolo del Mare", un 'no' deciso all'ipotesi, contenuta nel dossier pubblicato dai due comuni dell'isola, che la futura area marina protetta preveda una zona di riserva integrale attorno alle tre iconiche formazioni rocciose, simbolo di Capri nel mondo. Nella cosiddetta "zonizzazione", pubblicata l'8 gennaio, nata da uno studio di Ispra per conto del Ministero dell'Ambiente, il tratto di mare dei Faraglioni non sarebbe infatti balneabile né navigabile. Tanto meno possibile darsi un bacio passando tra due Faraglioni, secondo una pratica sempre più diffusa (Instagram docet). Ma gli operatori turistici non sono persuasi. "Così nel nostro dossier che presenteremo ai Comuni - anticipa Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Capri confermeremo la nostra volontà di appoggiare l'istituzione di un'area marina protetta, oggi più che mai indispensabile per proteggere le coste dell'isola, ma proporremo soluzioni meno restrittive, che consentano la fruizione di luoghi così belli, senza tuttavia impattare su di essi". Insomma, non è in discussione l'idea di proteggere gli ecosistemi e il mare di Capri ma si intende spingere verso un modello "che valorizzi più che proibire", come spiega ancora Coppola.

 

"Se la scorsa estate i Faraglioni erano inaccessibili perché assediati da troppe barche, renderli off-limits per nuovi divieti legati all'area marina farebbe il gioco, pensiamo, di chi non crede al progetto di sviluppo sostenibile. Noi pensiamo invece a soluzioni di rimodulazione dell'offerta turistica locale in grado di non impattare su ecosistemi delicati". Sul tavolo, per esempio, l'idea di far ormeggiare motoscafi e yacht a distanza, senza ancorare sulle praterie di posidonia e trasferendo - come avviene per la Grotta Azzurra - i turisti interessati su gozzi a remi. Cui non sarebbe precluso il passaggio tra i Faraglioni. "E ancora: perché vietare snorkeling e kayak, pedalò e altre modalità di fruizione green? ", si chiede Coppola. "Si è dato troppo spazio alle strumentalizzazioni. chiude il numero uno di Federalberghi - Ma gli interessi economici non vanno demonizzati, bisogna trovare il giusto equilibrio". Un approccio costruttivo, dopo le polemiche che sull'isola hanno animato il dibattito nelle ultime settimane, in particolare dopo l'accesa presentazione pubblica della prima ipotesi di perimetrazione. Ambientalisti da un lato, operatori del mare dall'altro. Con questi ultimi che, per voce di Graziano Borelli, presidente di Assocharter, hanno lamentato i rischi dell'istituzione dell'area marina protetta. "Che ne sarà dei tanti capresi che hanno investito nell'economia del mare? ", ha chiesto preoccupato Borelli. E a conferma che il tema dell'overtourism e della sua minaccia sugli equilibri dell'isola sia oggi sempre più sentito, Capri e Anacapri disporranno il raddoppio dell'importo della tassa di sbarco. Dal primo aprile al 31 ottobre, sbarcare sull'isola costerà 5 euro in più, invece degli attuali 2,5 di sovrapprezzo sulle tariffe delle compagnie marittime. " Un primo passo filtrare gli approdi, i numeri sono difficili da gestire e si traducono in disagi diffusi, dal porto alla funicolare", spiega Franco Cerrotta, vicesindaco di Anacapri.

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