Vico Equense - Arridateci Andreotti, che è stato dipinto nei modi peggiori e non ha mai fatto una grinza, consapevole che alla satira non è possibile mettere il bavaglio. Accade solo nei regimi dispotici. Ma a Vico Equense si eleva l’indignazione di un politico di centrodestra, non di primo pelo, alla pubblicazione sui social di un finto ordine del giorno del consiglio comunale che gli appare non gradita. E ci mancherebbe altro. La satira nasce proprio per questo. Per dispiacere, per deridere, per mettere alla berlina il potere e chi lo impersona. Per la verità molti di quei punti del falso ordine del giorno andrebbero sollevati, affrontati e resi pubblici. Le istituzioni non si devono limitare a stare in silenzio, ma fare il possibile per arginare il clima di sfiducia nei loro confronti portando al massimo il livello di trasparenza e informazione. E invece, dopo tre anni di mutismo, che si fa? Si chiedono lumi all’ufficio legale per valutare se ci sono gli estremi per un’azione legale dell’Ente, oltre a pontificare su cosa può o non può fare la satira, a tracciarne i limiti e confini… secondo la sua alta autorità e competenza. Ci sarebbe da ridere (come dovrebbero tutti, ma sembra che non ne siano capaci) se non fosse che questa reprimenda accade per davvero.
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