Vico Equense - Per il momento si tratta soltanto di un’ipotesi di reato a cui i magistrati oplontini dovranno trovare dei riscontri. Si tratta di turbativa d’asta per l’assegnazione dei cantieri di Via Antignano così come riporta il quotidiano Metropolis in un articolo a firma Ferdinando Manzo. “Francesco Saverio Iovine e Giuseppe Staiano – si legge – entrambi dirigenti del Comune di Vico Equense, sono accusati di non aver garantito la correttezza della gara d’appalto con cui l’amministrazione affidò, lo scorso anno i lavori per il restyling di Via Antignano.” Oggi è una strada larga tre metri e lunga quasi settecento metri, percorribile dai mezzi di trasporto. Precedentemente era un sentiero quasi inesistente che isolava cinquanta famiglie costringendole a vivere in grandi condizioni di disagio. Via Antignano, strada che dalla borgata Patierno conduce alla località Antignano dove vivono numerose persone a cui era stata fatta la promessa di un collegamento alla via principale già nel 1958. Cinquanta anni di attesa, in cui gli abitanti del luogo hanno vissuto come emarginati dal resto della città. “L’iter burocratico – continua Metropolis – che portò all’affidamento dei lavori ad una ditta di Castellammare di Stabia si divide in due fasi. La prima. Il Comune indisse una gara per assegnare la realizzazione delle opere scegliendo la strada della gara a ribasso. Base d’asta 200mila euro. La commissione, che doveva giudicare le offerte giunte, era presieduta proprio da Giuseppe Staiano. Con un ribasso del 39% l’offerta migliore risultò essere quella di una ditta napoletana. Seconda classificata la ditta stabiese che presentò un ribasso del 32%. Per la commissione appaltante, però, il ribasso del 39% è eccessivo e l’aggiudicazione venne bloccata. La ditta napoletana presentò un ricorso al Tar, senza successo. Seconda fase. L’amministrazione preparò un nuovo bando gara. Questa vota non si preferì la gara al ribasso, ma quella dell’offerta più vantaggiosa. Dai progetti presentati il migliore risultò quello della ditta stabiese – seconda classificata nella prima gara – che ottenne il lavoro …” Durante l’esecuzione dei lavori molte furono le proteste degli ambientalisti che criticarono il modo in cui era portato avanti il progetto e la fase di smaltimento dei rifiuti prodotti dai cantieri. Ma a dare il via all’inchiesta della Procura non sarebbero stati gli ambientalisti, ma una denuncia dettagliata. Forse di qualche residente.
2 commenti:
Oggi c'era un articolo su Repubblica che ti citava:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica?query=scempi%20e%20costruzioni%20abusive%20piano%20di%20sorrento&view=archivio
cià
Pp
la denuncia dettagliata e' di un residente: pero' a Villa chiarugi in quel di nocera. auguri di pronta guarigione.
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