martedì 25 aprile 2017

«Asl, parentopoli in Campania»

Esposto in Procura: sospette 71 assunzioni su 100, sono familiari di dipendenti o sindacalisti 

Fonte: Ettore Mautone da Il Mattino 

Il "giochino degli interinali": così lo chiama Francesco Saverio Borrelli, consigliere regionale del Verdi e componente della Quinta Commissione Sanità - il meccanismo con cui le agenzie di lavoro di somministrazione (una decina in Campania, quelle che lavorano con le aziende sanitarie pubbliche), dopo aver selezionato autonomamente personale infermieristico, finirebbero per favorire l'impiego di camici bianchi (soprattutto infermieri e Oss) che risulterebbero figli, parenti o affini di personale già dipendente ovvero sindacalisti. Il meccanismo di reclutamento, è bene chiarirlo, risponde alle norme che regolamentano questo settore del mercato del lavoro, ma è il criterio di impiego finale che troverebbe, secondo il dossier dei Verdi, una falla rispetto alle norme che dovrebbero selezionare titoli, meriti e competenze. «Abbiamo acceso i riflettori sull'uso delle agenzie interinali proliferato negli ultimi dieci anni per coprire i vuoti negli organici delle Asl e degli ospedali campani - spiega Borrelli - e stiamo scoprendo cose assurde che abbiamo ritenuto opportuno racchiudere in un dossier da presentare m Procura.
 
Crediamo che ci siano gli estremi per un'inchiesta che potrebbe portare alla scoperta di una "parentopoli" o di uno spreco di denaro pubblico di cui qualcuno dovrà rendere conto». Per ora solo ipotesi dunque, individuate sulla scorta di alcuni esposti anonimi, denunce di personale interno e grazie alla collaborazione del Movimento degli infermieri campani nelle cui file milita personale da anni assunto con concorsi in altre regioni e città e che oggi ha difficoltà a rientrare in Campania con trasferimenti di contratti, nonostante la corsia preferenziale attribuita dalle nonne alla mobilità. Sotto la lente sono finite anagrafiche, cognomi noti e meno noti e i rapporti di parentela tra camici bianchi assunti e quelli con impieghi interinali che consentirebbero di risalire anche a legami personali considerati sospetti. Da un primo screening, condotto sulle prime tre aziende sanitarie (Azienda ospedaliera dei Colli, Asl e ospedale di Caserta) il 71 per 100 degli assunti dalle agenzie interinali risulterebbero parenti di dipendenti o sindacalisti. All'indice del dossier anche il maggior costo (nell'ordine di milioni di euro per le centinaia di unità di personale impiegato con tale sistema in Campania) che deriverebbe dall’ utilizzo di lavoratori interinali rispetto a dipendenti assunti per concorso. Nessuna indiscrezione sui nomi sia perché sono in corso riscontri per verificare omonimie, sia per il rispetto della privacy e sia, infine, perché spetta alla Procura rilevare eventuali profili di reato allo stato solo ipotizzabili e tutta da dimostrare. «Siamo ancora al lavoro per trovare tutti i legami degli assunti dalle agenzie interinali, ma i primi riscontri ci restituiscono una situazione sulla quale è necessario l'intervento della Magistratura per fare chiarezza» continua Borrelli facendo alcuni esempi. «Un sindacalista dell'Asl casertana - dice l’ esponente dei Verdi vede lavorare nella stessa struttura anche i due figli, il fidanzato della figlia e l'ex fidanzata del genero. Ma situazioni simili le abbiamo trovate anche in altre Asl e ospedali come al Sant'Anna e San Sebastiano dove ci sono ben due nipoti di un sindacalista che si ritrova nella stessa struttura anche due ex fidanzati dei figli». Ora va detto che nulla vieta che i figli seguano le orme dei padri o che parenti e amici concorrano a posti di lavoro, interinale o meno che sia. Quello che va appurato è invece se si tratti solo di un caso o se esiste qualcos'altro. Perché se la discrezionalità della scelta è una prerogativa delle agenzie interinali nell'ambito delle norme che regolano tali rapporti di lavoro i nodi riguarderebbero le connessioni con le aziende committenti e se bandi e avvisi per tali agenzie abbiano o meno una relazione con i presunti favoritismi di cui parlano i Verdi. «In Procura - aggiunge Borrelli porteremo anche il bando per l'assunzione a tempo determinato di infermieri all'azienda ospedaliera dei Colli, su cui abbiamo presentato un'interrogazione consiliare, che premia chi ha già lavorato in quelle strutture con un punteggio che sembrerebbe al di fuori di quanto permesso dalle leggi in materia». «L'avviso di cui parla Borrelli - chiarisce Giuseppe Longo, direttore generale dell’azienda dei Colli – era stato istruito prima del mio arrivo e non è mai stato pubblicato sul Burc in quanto confliggente con i chiarimenti che abbiamo chiesto ed ottenuto dalla Regione. In ogni caso si trattava non di assunzioni o stabilizzazioni bensì di sostituzioni di personale infermieristico per ferie o malattia». Con la Regione e il presidente De Luca - conclude Borrelli - «c'è piena sintonia. Il lavoro interinale dovrà far posto ai concorsi assenti da anni in questa Regione».

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