giovedì 8 giugno 2017

Numero chiuso, è già strappo: Anacapri dice no


Fonte: Anna Maria Boniello da Il Mattino 

Capri - Numero chiuso? Chi pensava che dopo il caos del 2 giugno tutta l'isola si sarebbe compattata intorno al sì, deve ricredersi. Il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta si stacca dal coro e sottolinea: il problema è tutto nella gestione dell'area portuale, con una accorta politica di mobilità interna a Capri ci sarà posto per tutti. Lo dice, Cerrotta, sulla base di uno studio realizzato dai suoi uffici, basato sul movimento portuale dello scorso anno, quando sono sbarcate in tutto 2.401.282 persone. Il mese più critico è stato settembre, con una punta massima di 13.222 sbarchi, seguito dal mese di agosto con 12.378 arrivi in un solo giorno. «Sono numeri - dice Cerrotta - che per quanti alti rimangono gestibili». In realtà Anacapri non soffre mai dei problemi da sopraffollamento che invece investono Capri: «Neanche durante il ponte appena finito - ammette il sindaco - qui nel comune "di sopra" ci sono stati problemi».
 
Il fatto è che quello «era un mari ponte, e che sull'isola tra seconde case, ville, B&B, case vacanze e ricettività alberghiera ospitiamo migliaia di persone» . Non solo pendolari del mordi e fuggì, insomma. E allora «se cominciamo a limitare i flussi - avverte Cerrotta - bisogna capire qual è il tipo di turismo che vogliamo privilegiare». Da Anacapri arrivano anche proposte. «Noi puntiamo - spiega il sindaco - alla realizzazione di una seconda funicolare che in meno di un'ora riesca a trasportare 1200 passeggeri direttamente ad Anacapri, smaltendo rapidamente gli arrivi al porto che dovrebbero comunque avvalersi di un'organizzazione più mirata evitando la concentrazione. Abbiamo affidato - dice ancora il sindaco un incarico alla società Sintagma per avviare un progetto di accoglienza sostenibile sia tecnico che economico. Se si vuole risolvere il problema e non ci saranno ostacoli - è la conclusione - la funicolare potrebbe essere pronta in due anni. Se si frappongono i vari poteri non la vedremo prima di 40 anni». Di rimbalzo il sindaco di Capri non nasconde la sua soddisfazione per la sintonia con il sottosegretario del Mibact Ilaria Borletti Buitoni, che ha accolto il suo appello per avviare un tavolo di concertazione ministeriale. «Noi - spiega il sindaco Gianni De Martino - vogliamo richiamare l'attenzione delle istituzioni centrali sul tema che purtroppo troppo poco frequentemente viene ricordato, pur costituendo invece un problema quotidiano. Intendiamo ave re una maggiore autonomia locale per imporre regole a difesa e godimento dei nostri tenitori». Sulla stessa lunghezza d'onda il delegato al turismo Antonino Esposito che aveva rilanciato l'idea del numero chiuso; «Appoggio - dice - le parole del sottosegretario: sì al numero chiuso in alcune fasce orarie e piena condivisione del suo invito al senso pratico. Occorre passare al concreto e definire le soluzioni operative e adeguate alle esigenze dei territori. Come Comune abbiamo lanciato le nostre proposte, e chiediamo di affrontare anche il problema delle competenze in materia: è ammissibile, ad esempio, che gli enti locali non abbiano alcuna possibilità di intervento in materia di collegamenti marittimi?». L'assessore ai Trasporti Roberto Bozzaotre, dal canto suo, riprende la proposta già avanzata durante il vertice convocato dall'ammiraglio Arturo Faraone, comandante della Capitaneria di porto di Napoli: «Bisogna intervallare gli sbarchi di 15 minuti nella fascia oraria fra le 9 e le 12.30. Questa nostra proposta di buon senso è stata trattata con superficialità dagli enti competenti, adesso la parola passa al governo per mettere intorno ad un tavolo amministrazioni e capitaneria di porto e trasformare le parole in atti concreti».

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