martedì 29 agosto 2017

Faito, sindaci e presidenti Ente Parco e Comunità Montana: abbiamo le mani legate, non ne usciamo senza la flotta nazionale

Vico Equense - Sono ormai due settimane che abbiamo intrapreso una lotta impari con il fuoco. Che da terra non si vince, e nemmeno dal cielo, se i mezzi in dotazione sono solo quelli della Regione Campania. E’ il momento che il Governo, più volte e diversamente sollecitato, si renda conto che la situazione non è più gestibile e che da soli non ce la possiamo fare. L’emergenza è vasta, il fronte ha ormai superato i 4 km di estensione ed ora è sui versanti di Agerola, Pimonte e Castellammare di Stabia, dopo aver devastato altro, ovviamente. La siccità, le correnti d’aria, la particolare morfologia della montagna, alta e frastagliata, hanno alimentato una brutta storia di cui non vediamo la fine. Servono mezzi idonei, lo diciamo a gran voce. Quelli che solo la Centrale Operativa di Roma può inviare, quelli che hanno serbatoi capienti e canalizzatori dei getti che possono davvero fare qualcosa contro un problema di così vasta portata. Gli uomini e i volontari interforze stanno lavorando giorno e notte per contrastare i roghi, stanno facendo l’impossibile, a volte anche a rischio della vita, ma ci sono sentieri impervi e inaccessibili a piedi che non si possono affrontare e che continuano a bruciare. Abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo e in una comunione di intenti tra Istituzioni, che forse mai si era vista prima e che in un prossimo futuro, ad emergenza - si spera - finita, sfrutteremo in termini di prevenzione. Ma adesso servono altri tipi di risposte, risposte che gli Enti, i Comuni ed anche la stessa Regione sono impossibilitati a dare e che devono essere soddisfatte dal Governo nazionale, altrimenti i nostri sentieri, le nostre terre, così come il nostro presente e il nostro futuro, continueranno, inesorabilmente, a bruciare. In assenza di una pioggia provvidenziale che tarda ad arrivare, solo un bombardamento d’acqua dall’alto della flotta nazionale ci può salvare! Giova considerare che l’incendio è sempre lo stesso.


Quello contro cui abbiamo lottato tempo addietro e partito da nord, in località Belvedere, che ha percorso tutto il versante nordovest sulle colline di Castellammare giungendo poi a sud lato Positano e Molare ed infine a sudest fino a Pimonte, Agerola e di nuovo verso Castellammare. E giova pure ricordare che ha trovato piante aride e asciutte, una umidità pari a zero e nessun ostacolo al suo incedere veloce. E perfino strade sotterranee, attraverso le secche radici di una montagna assetata come mai prima d’ora. E a nulla sono servite le linee tagliafuoco e le barriere che l’Uomo ha creato quando, in tante occasioni, è bastata la semplice fiammella di un rametto o di una pigna incendiata a innescare un nuovo rogo, ed un altro ancora. Non molliamo e non molleremo, e non molleranno, soprattutto, gli Operatori e i Volontari che non possiamo che pubblicamente ringraziare per il sacrificio e l’abnegazione. A loro il merito di aver limitato i danni nelle interminabili notti passate tra fuoco e preoccupazione. Siamo consapevoli che per la pubblica opinione siamo noi gli incapaci e gli inadempienti, anche se tante volte abbiamo passato giorni e notti sulla montagna, senza mai tornare a casa. Però a noi, ora, piacerebbe solo che il Governo nazionale ci possa ascoltare, e che dopo settimane di devastazione voglia finalmente - e stabilmente - veicolare dalle nostre parti qualcuno tra quei 16 Canadair, 4 elicotteri Ericksonn S64 ed 8 aeromobili del Comparto Difesa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che sono schierati per il Piano Antincendio Boschivo 2017, ed in particolare quell’Ericksonn della Forestale dislocato a Capodichino che pure fa parte della flotta nazionale e che solo per poche ore abbiamo avuto l’onore di ammirare. Anche perché, è pur giusto ricordare, l’inverno si avvicina e una siffatta devastazione non ha argine naturale a ben fronteggiare quel dissesto idrogeologico che da queste parti non è affatto raro. Questo incendio è un vero disastro, ce lo dobbiamo dire, e saremmo davvero contenti se anche qualcuno tra gli Enti sovraordinati se ne possa interessare, anche perché oltre al paesaggio, all’ambiente e agli animali, davvero non vorremmo piangere pure qualche persona cara. Noi, se non lo avete ancora capito, abbiamo le mani legate ed è per questo che abbiamo colto l’invito, che dall’Ente Parco ci è arrivato, a questo appello congiunto perché, è risaputo, “una noce nel sacco non fa rumore”, ma può darsi invece che diverse assieme qualcuno, forse, le vorrà ascoltare.

Nota congiunta firmata da
Presidente Ente Parco Monti Lattari, Tristano Dello Joio
Presidente Comunità Montana Monti Lattari, Luigi Mansi
Sindaco comune di Agerola, Luca Mascolo
Sindaco comune di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo
Sindaco comune di Pimonte, Michele Palummo
Sindaco comune di Vico Equense, Andrea Buonocore

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