mercoledì 23 agosto 2017

Venerdì a Sorrento la presentazione del libro "La corruzione spuzza"

di Claudia Esposito 

Sorrento - Sarà presentato venerdì 25 agosto, nel Chiostro di San Francesco a Sorrento, il libro "La corruzione spuzza", scritto a quattro mani da Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, e da Francesco Caringella, presidente di sezione del Consiglio di Stato, organo di rilievo costituzionale della Repubblica Italiana. L'incontro, moderato da Simona Agnes, presidente della Fondazione "Biagio Agnes", sarà aperto dai saluti del sindaco Giuseppe Cuomo. Interverranno, oltre agli autori, il presidente dell’AINC, l’Associazione Italiana Notai Cattolici, Roberto Dante Cogliandro, il presidente della Fondazione Castel Capuano, Antonio Buonajuto, il consigliere del Tar Campania Carlo Buonauro, il notaio Matteo D’Auria, il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Cesare Sirignano, il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli Luigi Riello. Il testo, edito da Mondadori, si propone come qualcosa di diverso dalle tante opere preesistenti che affrontano il tema della corruzione in Italia. A partire dal titolo, che richiama il verbo "spuzza", usato da Papa Francesco in un duro anatema contro la malavita. Durante la sua ultima visita napoletana nel 2015 il Papa, infatti, inveì dal palco di Scampia contro la corruzione che "spuzza". Il volume però affonda soprattutto le sue radici nel vissuto professionale dei due autori che da oltre 20 anni, da magistrati penali, lottano contro la malavita e continuano oggi le loro battaglie da ruoli strategici, rispettivamente dai vertici dell'Autorità nazionale anticorruzione e del Consiglio di Stato. Due istituzioni chiamate entrambe a vigilare sulla legittimità e la correttezza degli atti e dei comportamenti delle pubbliche amministrazioni. Punto di partenza della loro riflessione è l’analisi della corruzione oggi, come mostrano le inchieste su “Mafia Capitale” e sul “Mose”.


Un sistema malato diverso dal passato, in quanto pervasivo e tentacolare, con la creazione di organizzazioni criminali attraverso cui politici, burocrati, imprenditori e mafiosi perseguono gli stessi obiettivi. Non più solo passaggi di denaro, ma giri vorticosi e smaterializzati di favori, piaceri, collusioni. Alla più accentuata pericolosità del fenomeno corruttivo non corrisponde, però, un'adeguata coscienza collettiva della necessità, etica e pratica, di reagire. Un appalto pilotato, una licenza edilizia comprata, una sentenza truccata sembrano vicende che toccano i soldi pubblici, non le finanze personali. Gli autori, nella loro disamina, cercano invece di far capire che questa gestione immorale dei capitali pubblici danneggia da vicino ciascun cittadino. Per questo, oltre leggi e codice penale, serve soprattutto un cambiamento culturale e delle coscienze, così come invocato da Papa Francesco. “Abbiamo accettato con grande piacere la richiesta dell’Associazione Italiana Notai Cattolici, della Fondazione Castel Capuano e della Fondazione Biagio Agnes, di organizzare a Sorrento la presentazione di questo volume - commenta il sindaco Cuomo -. Il lavoro del presidente Cantone e del presidente Caringella mostra come il sistema della corruzione abbia assunto oggi nuove e più temibili caratteristiche. Come si evidenzia nelle pagine del libro, la cosa pubblica è una ricchezza comune, e la sua gestione immorale danneggia tutti, privandoci di risorse, opportunità e prospettive”. Per il presidente dell’Ainc, l’Associazione Italiana Notai Cattolici, Roberto Dante Cogliendo, "Il libro di Raffaele Cantone rappresenta un importante riflessione di un modello di azione costante nel tempo per sconfiggere la criminalità organizzata e ristabilire i principi di legalità. Ciò appare spesso più evidente nei nostri territori, ma le infiltrazioni sappiamo che sono ormai da anni provati in tutto il Paese. In qualche modo, noi abbiamo avuto anche la capacità di costruire modelli forti per tutelare le nostre amministrazioni e le nostre imprese dall'invadenza della criminalità e della corruzione, talora palese, ma sempre più spesso subdola ma altrettanto invasiva e dannosa per la nostra economia, per l'occupazione e per la convivenza civile".

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