domenica 6 aprile 2008
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Signor Presidente, abbiamo appreso dai giornali locali che la Giunta Municipale di Sorrento, su proposta del Sindaco, ha deciso di invitarLa formalmente a presenziare ad una manifestazione, il prossimo 1 maggio 2008, con la quale intende commemorare il primo anniversario della tragedia che ha colpito la nostra città. Come certamente ricorderà, quel giorno due donne furono uccise dall´improvviso crollo del carro-gru di una ditta che installava luminarie per i festeggiamenti in onore del santo patrono. L´avvenimento ebbe grande risalto nella cronaca nazionale, anche perché coincideva con la festa del primo maggio; festa, nel 2007, dedicata al gravissimo problema delle morti per incidenti sul lavoro. Siamo un gruppo di cittadini che nei giorni successivi a quella vicenda ha condiviso alcune riflessioni, riassunte in un documento intitolato "Per non dimenticare" (sottoscritto da quasi mille persone) e che intorno a quel documento ha dato vita allo spazio web "sorrentoprimomaggio.com". Le scriviamo per sottoporLe alcune considerazioni su quell´avvenimento e per rivolgerLe l´appello che troverà in fondo alla lettera. 1) L´incidente del 1 maggio 2007 non è stato esattamente un incidente sul lavoro. L´accadimento non è da ascrivere a carenze nella tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. Alcuni lavoratori rimasero feriti dalla caduta del braccio della gru, ma a perdere la vita furono due donne che uscivano dalla messa. Ad ucciderle fu materialmente il braccio della gru che si spezzò ma la causa della loro morte, secondo i magistrati che hanno condotto le indagini, fu "il ripetuto posizionamento del braccio del predetto mezzo sulla piazza senza che fosse interrotto il traffico pedonale e veicolare e quindi in dispregio delle norme sulla sicurezza" (il testo è stato riportato dalla stampa). Un avvenimento così tragico poteva quindi essere evitato con una semplice transenna. Sulla piazza dove avvenne l´incidente si affacciano gli uffici del Municipio. 2) A nostro parere, quell´inaccettabile evento è un tragico esempio delle conseguenze che possono derivare dall´inosservanza di regole elementari e dalla mancanza di rispetto per il prossimo. E si può spiegare solo considerando quanto siano ormai diffusi e abitudinari i piccoli e grandi comportamenti illegali. 3) La stampa ha reso noto che la magistratura ha completato le indagini sull´incidente, contestando l´ipotesi di omicidio colposo plurimo al titolare della ditta che stava svolgendo i lavori, al committente (il rettore della Basilica), ma anche agli stessi operai (familiari del titolare) che pure erano rimasti feriti, e al sindaco di Sorrento che secondo la procura "era pienamente consapevole del grave pericolo per l´incolumità dei cittadini costituito dall´irregolare svolgimento dei lavori" e al quale è stato contestato anche il reato di omissione di atti d´ufficio. Signor Presidente, sarebbe un grandissimo onore riceverLa nella nostra città, non solo per l´altissimo rilievo della Sua carica di Capo dello Stato, ma anche per l´apprezzamento profondo che nutriamo verso le qualità morali della Sua persona. Tuttavia, ci permettiamo, da semplici cittadini, di invitarLa a stare con noi in un'altra occasione, dopo che le responsabilità dell´incidente saranno state accertate, e dando alla sua visita un contenuto più generale, quello di un forte richiamo per tutti al rispetto delle regole e della legalità, al rispetto dei diritti degli altri, alla difesa del bene comune. Siamo sicuri che, in questo modo, la Sua presenza potrà essere di grande conforto per i familiari delle vittime. Con grande stima, Le inviamo i nostri saluti. (Filippo Ascione, Maurizio Cambi, Pasquale D'Alessio, Quinzio Morelli, Alessandro Schisano)
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