«Solidarietà a Saviano, al pm Cantone e alla cronista Capacchione»
Caserta - Una manifestazione simbolo in una data simbolo. Nel giorno in cui il Paese celebra la sua Liberazione, una catena umana si è stretta ieri davanti alla redazione casertana del «Mattino» «per liberarsi dalla camorra e dalla prepotenza dei boss». L’iniziativa è stata promossa dai giovani della diocesi in segno di solidarietà nei confronti della giornalista Rosaria Capacchione, del magistrato Raffaele Cantone e dello scrittore Roberto Saviano, minacciati in un’aula di giustizia il 13 marzo scorso durante un’udienza del processo di appello Spartacus contro il clan camorristico dei Casalesi. Tanta gente comune, famiglie, anziani, giovani in bicicletta, immigrati, esponenti delle associazioni (sono in tutto 130 le firme di adesione fatte pervenire dal mondo associativo provinciale) per un’iniziativa che il vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro ha definito “un concreto segnale di solidarietà e di speranza per una città che vuole e deve risorgere”.
Due pm esonerati da ogni altro incarico: impegnati a tempo pieno sull’esame dei fascicoli
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