sabato 5 aprile 2008

Nicolais: "Antonio non c'era perchè gli elettori non lo amano più"

Ministro Luigi Nicolais, Veltroni in Campania ha detto che sulla questione rifiuti nessuno può scagliare la prima pietra. Che insomma c'è una responsabilità politica che riguarda sia il centrosinistra che il centrodestra. E' un modo per coprire le responsabilità di Bassolino? «Ma no, Veltroni ha detto quello che andiamo ripetendo tutti noi da mesi. Il nodo risale a quando è stato fatto il piano rifiuti che prevedeva il termovalorizzatore di Acerra, che non è stato fatto. E poi non è stata mai avviata una vera raccolta differenziata. I vari governi locali hanno posto scarsa attenzione al problema. La verità è che in questi anni tutti hanno deciso di non decidere. Per cui nessuno è esente da colpe. Bisogna ripartire dalla condivisione con i cittadini delle scelte e non solo dei problemi». Ma perché Bassolino non si è fatto vedere ai comizi di Veltroni? Teme di far perdere voti al Pd? «Ci sono stati attriti in questo periodo e Bassolino aveva dichiarato che non avrebbe fatto campagna elettorale». Si riferisce agli attriti nei Pd, cioè al fatte che a Piazza Santa Anastasia c'era chi voleva le dimissioni di Bassolino? «Questo non lo so. Gli attriti ci sono stati con l'opinione pubblica che ere contrariata. Bassolino non è al massimo dei consensi, diciamo così. Ma comunque rappresenta un pezzo importante del centrosinistra in Campania e in Italia». Ma è vero, come dice D'Alema, che il Pd sta recuperando voti in Campania? Risulta anche a lei? «Sì, questo è vero. Sta andando molto meglio. Man mano che andiamo in giro il numero delle persone che vengono a sentirci aumenta sempre. E' cambiato il clima e l'entusiasmo». Ma grazie a cosa e a chi? «Grazie a tutti noi candidati che ci stiamo impegnando molto». Avete perfino la possibilità di conquistare di nuovo la Campania? «Debbo dire che in questo momento ci sono tutte le condizioni per vincere ancora una volta al Senato. Temevamo di più Ciriaco De Mita, ma Follini ha fatto un ottimo lavoro. E l'Udc va male: si mantiene attorno al 5-5,5 per cento, una percentuale ancora molto bassa per poter immaginare che possa arrivare a quell'8% che serve per il Senato. Mentre del centrodestra non vedo nessuno in giro, tranne oggi (ieri per chi legge, ndr) che verranno a Napoli Fini e Berlusconi». (A. L. M. da la Stampa)


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