lunedì 14 luglio 2008

Stangata sulla minerale, pagano i turisti

Napoli - Ore 16, piazza Municipio, caldo infernale. Peter e Andrea, una giovane coppia di tedeschi, strabuzzano gli occhi quando vedono lo scontrino: due euro per una bottiglia di acqua minerale da un litro e mezzo al banco. «Noi ce la siamo portati da casa. Per due euro ne abbiamo prese sei al supermercato». Per due turisti previdenti, una valanga di visitatori che paga senza battere ciglio, nei pochi bar aperti di domenica in città. Tutto normale? «Macché - dice l’assessore provinciale Francesco Borrelli - Un libero mercato dovrebbe avere un calmiere. Ma in realtà sulle isole si arriva anche a tre euro e 50 centesimi. Alla Gaiola, l’ho verificato proprio in mattinata, un chioschetto abusivo vendeva una bottiglia grande di minerale a quattro euro». Secondo Borrelli, il boom ha anche un altro aspetto, molto sgradevole: che i prezzi aumentano durante i fine settimana. «Nonostante il nostro sia uno degli acquedotti più controllati come qualità - dice Borrelli - Napoli è forse la provincia che consuma più acqua imbottigliata. Ho raccolto dati in diversi bar durante la settimana: se fai lo stesso giro durante i giorni festivi, acqua e caffé costano il 25-30 per cento in più». Domani, insieme al presidente dei farmacisti Giovanni Pisano, Borrelli visiterà una farmacia di Marano dove in via sperimentale si sta vendendo l’acqua alla spina, al prezzo di circa 15 centesimi al litro. Benedetto Di Meglio della Federconsumatori sottolinea: «È chiaro che l’acqua in un bar costi di più rispetto a un supermercato. Sul piano commerciale potrebbe venderla anche a quattro euro, se trovasse qualcuno che la compra». Qui però c’è da fare i conti «con il costo eccessivo della quotidianità, di ristoranti, bar e stabilimenti balneari. Anche il caffé, ad esempio, ormai costa novanta centesimi, un euro. Una migliore accoglienza passa anche per un costo dei prodotti sopportabile, per questo sollecitiamo il governo a contenere i prezzi. Se i commercianti non si comportano di conseguenza, non hanno capito la difficoltà in cui ci troviamo». Antonio Pace, presidente dell’Ascom, difende i propri associati. «Due euro per una bottiglia di acqua grande non mi sembra un prezzo scandaloso - dice - I turisti si lamentano, ma l’Italia è una delle nazioni più economiche del mondo, altrove l’acqua vosta anche di più». È vero che sabato e domenica i prezzi crescono? «Forse in qualche chioschetto per strada, ma i bar non cambiano il prezzo, Può capitare, ma molto di rado: non è una prassi napoletana. In altre città non è così». Cioè? «A Roma c’è addirittura un prezzo per il turista e un prezzo per il romano. Qui non si lamentano in molti: forse perché i turisti stessi sono in calo...». (Fabio Jouakim il Mattino)

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