venerdì 8 agosto 2008
Costiera e inquinamento un mare di polemiche
Sorrento - Raccontano che nelle vasche del vecchio depuratore di Torca il proprietario qualche anno fa coltivava melanzane e zucchine. E che di notte spegneva le pale perché col rumore non riusciva a dormire. Leggende metropolitane? Può darsi, ma anche simili aneddoti rinfocolano la polemica che divampa in questi giorni sulla qualità del mare qui in Costiera sorrentina affollata più che mai. A ridar fuoco alle polveri ha provveduto la scoperta di uno scarico abusivo nel rivolo di Vallone dei Mulini, che ha indotto l’Arpac (l’agenzia regionale per le acque) a imporre il divieto di balneazione nel mare antistante Marina Piccola a Sorrento, lungo il tratto della spiaggia di san Francesco. Il sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino, ha immediatamente fatto sigillare lo scarico abusivo, chiedendo agli esperti che siano accelerati i nuovi prelievi perché sia al più presto possibile dichiarare ufficialmente la zona di nuovo balneabile come è già di fatto. Ma nel frattempo, è polemica. La locale sezione del Wwf ha diffuso un dossier in cui, pur senza allarmismi, mette in guardia dai pericoli che incombono sulla buona salute del mare sorrentino e che si chiamano - secondo il Wwf - «valloni non bonificati» e depuratori «che rischiano di scoppiare perché piccoli rispetto al moltiplicarsi della popolazione estiva». Da Vico Equense a Punta della Campanella, fino a sfociare nel golfo di Salerno con Massa Lubrense e Nerano. «I valloni non bonificati - ricordano gli esponenti Wwf - si trovano tra Vico e Seiano, tra Meta e Piano di Sorrento, tra Piano e Sant’Agnello». Trattasi di ferite profonde, scavate nella montagna. Che grazie alle piogge diventano torrenti dentro cui ignoti irresponsabili sversano illegalmente di tutto. Una visita è illuminante: lì si ritrova di tutto, dai residui chimici ai liquami di ogni sorta e perfino vecchi frigoriferi, materassi, galline morte, topi e anche di peggio. Tutto ciò finisce in mare, a mezzo passo dalle spiaggette dove adulti e bambini sguazzano beati. Visitare i valloni è difficile: ci vuole pazienza. E gambali alti, oltre che stomaco di ferro. Rivo d’Arco, rivo Lavinola, rivo san Giuseppe, rivo del Pecuriello, Vallone dei Mulini: il viaggio inquieta, sballottati tra nomi da favola con gli orchi e angoli da ecosistema unico al mondo. Eccoci alla spiaggia di Seiano, poi a quella del Purgatorio a Meta, poi ancora a quella di Caterina e a quella di Marinella a Sant’Agnello: le conseguenze di quel che accade lassù nei valloni ridotti a discarica sono qui evidenti. E innegabili. Schiume e schiumette, residui anomali di ogni risma. Ci spiegano che queste «scaglie rigide color marrone come da torta millefoglie significano invece....». Secondo il Wwf «poco rassicurante» appare anche il comportamento dei depuratori (uno è a Marina Grande a Sorrento, tre a Massa Lubrense e poi c’è il collettore fognario di Punta Gradelle). «C’è il rischio che d’estate collassino. E che all’improvviso debbano fermarsi». Il sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino, non nega la complessità della gestione-mare in un’area così complessa, però rassicura: «I depuratori li stiamo ancora potenziando. Qui succedono gravissime irregolarità ambientali, che combattiamo senza remore. Ma sia chiaro che il nostro mare non è mai stato così pulito. Come ha sancito di recente anche Goletta verde». (Enzo Ciaccio il Mattino)
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1 commento:
Sorrentini, vicani, carottesi... fate schifo!
Guardate come avete ridotto il vostro mare. Una fogna.
E vi permettete pure di fare bagnare le persone "a pagamento" in quell'acqua lurida che tenete, con la complicità di quei ciucci dell'Arpac che fanno le analisi sulle acque coi numeri al lotto...
Voglio proprio vedere il presidente dell'Arpac che fa il bagno a Seiano o a Meta!
Fate schifo. Vergognatevi.
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