venerdì 1 agosto 2008

Mazzarella: «Strumentalizza la sudditanza locale»

Come risponde Eugenio Mazzarella, deputato campano del Pd, da tempo su posizioni critiche nei confronti del governo locale, alle affermazioni di Berlusconi? «Sono battute in parte strumentali, in parte contraddittorie». Il premier dice che a Napoli la sinistra è assente ma ora, grazie a lui, torna lo Stato. Cosa c'è di strumentale e di contraddittorio? «Lo Stato, se avesse voluto, avrebbe potuto riportarlo a Napoli già tra il 2001 e il 2006. Ma allora si è guardato bene dal farlo. Lo fa oggi perché utilizza Napoli per consolidare e rilanciare la sua immagine di risolutore di problemi». E la contraddizione? «Mi sembra sia un dato oggettivo che Berlusconi da un lato critichi il centrosinistra locale, dall'altro lo legittimi al fine di rafforzare il proprio consenso. Mai come in questo momento, paradossalmente, il governo locale appare pieno di virtù: disponibile, pronto a collaborare. In realtà, se Berlusconi avesse voluto essere coerente, avrebbe dovuto rimuovere la ragione dell'assenza e dell'inefficienza che per altri versi denuncia ». Come se lo spiega questo atteggiamento? «È molto semplice: a Berlusconi va bene così. Va bene, cioè, un centrosinistra che, carico di difficoltà interne, si propone sul piano di una totale sudditanza. Così facendo, se le cose gli andranno bene, potrà dire che il merito è tutto suo; se invece dovesse incontrare qualche difficoltà potrebbe scaricare le responsabilità su Iervolino e Bassolino». E come si spiega che Iervolino e Bassolino non dicano una parola in risposta alle accuse del premier? «È l'altra faccia della medaglia: Bassolino si limita a dire che questo governo è più vicino del governo Prodi. Mi pare una testimonianza esplicita di sudditanza o almeno di pura sopravvivenza». (Corriere del Mezzogiorno)

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