mercoledì 6 agosto 2008

Liquami e detersivi in mare

Penisola sorrentina - I carabinieri di Piano coi colleghi di Sorrento e l'Arpac hanno individuato grossi scarichi abusivi con presumibili residui di allevamenti bovini alla foce del vallone Lavinola tra i Comuni di Piano e Meta che, provenienti da Casa Nocillo, sfociano proprio sulla spiaggia del Purgatorio nei pressi di un ristorante. I liquami, che dall'odore nauseabondo si presumono fognari, viaggiano nel corso d'acqua asciutto per poi incanalarsi sottoterra a pochi metri dalla spiaggia, fuoriuscendo però dalla sabbia e in mare, che si presenta schiumoso e visibilmente sporco. I carabinieri hanno ordinato il prelievo di campioni d'acqua e sabbia e sono in corso analisi che dovrebbero essere pronte per il fine settimana. Intanto il tratto di mare resta balneabile. Per addentrarsi nell'area, i militari diretti da un nuovo comandante, De Marini, hanno chiesto la collaborazione del Wwf della Penisola Sorrentina. Gli ambientalisti inoltre hanno affittato un gommone per 48 ore per mappare, fotografandoli, tutti gli scarichi abusivi della costiera da Meta a Massa Lubrense e Torca. L'osservazione ha prodotto una sorta di dossier degli scempi. A bordo, col presidente Claudio D'Esposito e due aiutanti, c'era anche un esperto biologo. L'equipe ha censito tutti i rivi che gettano in mare acque maleodoranti e schiume, ed i punti della costa in cui l'acqua cambia colore diventando scura o marrone. A partire da Punta Gradelle, dove condotte fognarie prive di depurazione sversano direttamente nel mare di Vico, al Golfo del Pecoriello a Sant'Agnello, a Massa Lubrense dove nei pressi del Delfino c'è un rivo da Schiazzano che sversa schiume e detersivi; davanti alla Conca Azzurra, invece, il Wwf ha notato «eutrofizzazione» (alghe) in eccesso e schiume galleggianti ma non individuando scarichi. «Parecchi scaricano di notte — dice D'Esposito — oppure bypassano le reti ordinarie tramite condotte aggiuntive che danno direttamente nei rivi». Altro punto dolente è ancora il rivo sotto il depuratore di Torca prima di Crapolla: chiudere la cascata di liquami del depuratore due anni fa (smistandola nell'impianto di Marina della Lobra già saturo di suo) non è servito: «C'è ancora un'enorme presenza di materiale fognario, l'acqua è schiumosa con scaglie scure». Grandi chiazze marroni e schiumose sono state fotografate anche a Puolo, dove la visibilità pure in profondità è ridotta a zero. Al largo dei Galli, invece, il Wwf si è imbattuto in una vastissima macchia di nafta. E mentre a Marina Piccola di Sorrento resta interdetta la balneazione per la presenza di colibatteri fecali in eccesso, verso Seiano la situazione del mare peggiora: le foto ritraggono assorbenti igienici galleggianti davanti la spiaggia al confine con Vico. Invece l'acqua di Ieranto a Nerano finalmente è apparsa cristallina. «In questi giorni — dice D'Esposito — il mare nei pressi dei siti da noi visitati ha assunto un colore tra il verdognolo ed il marrone, la visibilità sott'acqua è nulla, le alghe proliferano, per la presenza in eccesso di nitrati e fosfati sversati con gli scarichi e con esse i mitili che mangiamo. Si sa chi scarica abusivamente: aziende, caseifici, lavanderie, attività zootecniche e campeggi mettono a dura prova la capacità di autodepurazione del mare sversando nei rivi e valloni, quando già i pochi depuratori d'estate sottodimensionati spesso collassano per "problemi tecnici", con rischi batteriologici e virali e rendendo l'aria irrespirabile nei pressi degli impianti». «Inoltre il nostro mare — continua D'Esposito — è stato purtroppo colpito anche da un inquinamento chimico- tossico, con pesticidi ed altre sostanze scaricate abusivamente negli impianti anche da ditte di trattamento fanghi e rifiuti chiuse l'anno scorso dalla magistratura. In queste acque sporcate si rischiano congiuntiviti, gastroenteriti, salmonellosi, epatiti A e B, parassitosi intestinali. E col bioaccumulo nella fauna di sostanze tossiche queste finiscono nel ciclo alimentare. Quel che si vede, sono tanti bagnanti spesso costretti a nuotare facendo gimkane tra plastiche, assorbenti e schiume. È auspicabile che gli Enti preposti si adoperino con urgenza con capillari controlli per individuare e punire i responsabili degli sversamenti fuorilegge e per tutelare soprattutto tanti bambini che inconsapevolmente ed allegramente sguazzano in acque non più pulite». (Luca Marconi Corriere del Mezzogiorno)

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